Continuano le udienze sul caso Sara Scimmi, la 19enne che morì investita lungo la 429 a Castelfiorentino il 9 settembre del 2017. Presenti al palazzo di giustizia di Firenze, oltre alla famiglia Scimmi, anche Milko Morelli, il 50enne residente a Santa Maria a Monte che quella notte alla guida del tir, investì Sara e poi proseguì. La notizia è riportata sul quotidiano La Nazione. Il processo per omicidio stradale, presieduto dal giudice Gaetano Magnelli, non darà ancora risposta al perché la ragazza si trovava in mezzo a quella strada, dopo essere uscita dalla discoteca.
Nella giornata di ieri sono stati sentiti i carabinieri che hanno svolto le indagini, individuando il camionista attraverso i filmati della telecamera del distributore 'Aquila', e il consulente del pubblico ministero Alessandra Falcone.
Già nell'ottobre del 2019, quando fu archiviato il fascicolo per omicidio volontario, il gip nel decreto di archiviazione non escludeva che Sara Scimmi potesse essere stata colpita in precedenza da un altro veicolo, così da cadere a terra prima dell'investimento fatale da parte del camion. Questa ipotesi non sarebbe stata più verificabile, poiché non sarebbero state acquisite in passato le immagini delle telecamere di zona nei minuti precedenti al passaggio del tir.
Le riprese che invece hanno inquadrato il mezzo pesante (consegnate al processo) non forniscono la scena dell'investimento, ma 11 secondi di frenata cioè il tempo della durata, secondo gli investigatori, delle luci accese posteriori al mezzo su cui era alla guida Morelli, identificato anche grazie ad altre immagini di un casello autostradale. Sull'asfalto i rilievi descrivono la presenza di grosse gomme che sterzano e invadono la corsia opposta, per poi rientrare nel corretto senso di marcia. Nello stesso estratto del filmato si scorgono passare anche dei ragazzi a margine della strada, probabilmente presenti anche loro in discoteca da dove era uscita anche Sara. Per la prossima udienza, fissata per il 17 settembre, saranno sentiti ancora investigatori e tecnici ma ben presto, inizieranno le testimonianze delle persone che la notte del 9 settembre 2017 passarono su quel punto della 429.
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