Varare un percorso sperimentale di accoglienza in Comunità terapeutica con funzione di filtro per minori sottoposti a misure cautelari verso i quali si rendano necessari approfondimenti di tipo specialistico/sanitario, un percorso della durata massima di 30 giorni al fine di individuare la destinazione più appropriata: è questo in sintesi l’obiettivo di un Protocollo d’Intesa il cui schema è stato approvato dalla Giunta Regionale e che sarà sottoposto alla firma di vari soggetti: Tribunale dei minorenni di Firenze, Procura minorile di Firenze, Centro per la Giustizia Minorile per la Toscana e l’Umbria, Aziende USL della Toscana, Agenzia Regionale di Sanità, Comunità terapeutica Masotti.
Secondo quanto stabilito dal Protocollo, il minorenne sottoposto a provvedimento dell’Autorità Giudiziaria Minorile e per il quale risulterà necessario un periodo di osservazione e di approfondimento del quadro diagnostico, sarà inviato in una Comunità cosiddetta “filtro” all’interno della quale dovrà effettuare un periodo di osservazione. A gestire il percorso sperimentale sarà la Comunità Masotti dell’Associazione Centro di Solidarietà di Pistoia Onlus che ha messo a disposizione 4 posti per minori di entrambi i sessi e che è risultata idonea a seguito della valutazione dei Dipartimenti di Salute Mentale delle Aziende Sanitarie della Toscana e si è resa disponibile a svolgere questa delicata funzione di Comunità “filtro”, rivolta a soggetti minorenni che necessitano di diagnosi tossicologica e psicopatologica.
“Si tratta di un percorso innovativo e sperimentale – è il commento dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - che ci permetterà, questo è l’auspicio, di poter avere un quadro conoscitivo adeguato, del profilo e dei bisogni sanitari di alcuni dei minorenni sottoposti a misure cautelari, per poi poterli indirizzare verso una comunità adeguata alle loro esigenze”.
Anche la Procura ed il Tribunale per i Minorenni di Firenze hanno favorevolmente evidenziato la sinergia inter-istituzionale che ha consentito il varo di questa nuova ed importante risorsa minorile, frutto di un modello di inclusione e compartecipazione che trova nella Regione Toscana ampia e positiva attuazione.
“Dopo un lungo percorso – ho poi evidenziato Antonio Pappalardo, dirigente del Centro della giustizia minorile Toscana e Umbria - siamo giunti a dare risposta a un’esigenza che esiste sin dalla riforma della sanità penitenziaria. Il risultato è un’ottima sintesi che prevede l’inserimento di questi minorenni in una comunità filtro dove nell’arco di trenta giorni un’apposita equipe di specialisti sarà in grado di diagnosticare il ragazzo e quindi di indirizzarlo verso una comunità terapeutica specifica per adolescenti o, in mancanza di una diagnosi di tipo sanitario, in un’ordinaria comunità per minorenni. Mi preme evidenziare l’ottimo clima lavorativo interistituzionale che si è respirato intorno al tavolo di lavoro ove siamo riusciti nell’obiettivo di individuare una comunità e a condividere un progetto finanziato dalla Regione”.
L’ accordo consente di superare l’urgenza di effettuare il collocamento nel massimo delle 96 ore dei minorenni provenienti dal Cpa (Centro di prima accoglienza) di Firenze che presentano in taluni casi patologie di tipo tossicologico e/o psicopatologico evidenti ma non certificate dai Servizi sanitari di riferimento e che necessitano di un ulteriore periodo di osservazione al fine dell’individuazione di una struttura adeguata o di tipo terapeutico e/o di tipo socio-educativo.
Il Protocollo prevede, altresì, la costituzione di un apposito gruppo di monitoraggio, composto dai rappresentanti delle parti firmatarie, finalizzato alla verifica dell’attuazione dell’accordo stesso nonché alla verifica dell’andamento delle attività e dei percorsi previsti.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio stampa
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