Sconcerto e stupore per una proposta di legge scritta senza il dovuto confronto sindacale, senza passaggio in commissione e senza fornire confronto tra le forze politiche che compongono l'Assemblea legislativa
Un vero e proprio blitz estivo, ancora nel pieno dell’emergenza sanitaria, è quello che si sta consumando contro i giornalisti dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale e dell’Agenzia per l’informazione della Giunta, in tutto oltre 20 redattori ma che rischia di coinvolgere ben più personale anche senza inquadramento giornalistico.
Secondo informazioni vaghe e indefinite, rilasciate nel corso di una riunione convocata dall’Ufficio relazioni sindacali della Regione, ci si appresta ad inviare al prossimo Consiglio, in calendario martedì 21 luglio, una proposta di legge che abroga il contratto nazionale di lavoro giornalistico nelle strutture della Regione, abroga la legge istitutiva delle due strutture del Consiglio e della Giunta. Le nuove ipotesi di inquadramento professionale, ruolo, mansioni, funzioni, nomina dei vertici sono al momento sconosciute.
Il quadro di indeterminatezza e di incertezza, sotto tutti i punti di vista, non può che amareggiare e preoccupare i giornalisti che si interrogano sugli effetti che questo colpo di mano potrà avere anche su altri lavoratori e sulla libertà dell'informazione istituzionale. Il nodo è l’applicazione dell’articolo 18bis del contratto funzioni enti locali che dovrà essere applicato e nessuno intende andare contra legem. Una simile accelerazione, che salta la coda contrattuale stabilita dalla stessa norma nazionale, è tuttavia inspiegabile e le motivazioni poste alla base di tutta questa fretta sono irricevibili.
I giornalisti si interrogano anche degli effetti che questa manovra avrà su altre tipologie di lavoratori della comunicazione. In ballo non c’è solo la figura del giornalista pubblico ma anche quella del comunicatore pubblico, peraltro in mancanza di un quadro contrattuale preciso e nell’inerzia di Aran che ancora non ha convocato le parti. Sconcerta che proprio in Toscana si calpestino così palesemente i diritti e la dignità dei lavoratori e che a stento li si informi sul loro futuro. Il diritto alla concertazione è basilare, tanto più lo dovrebbe essere in Toscana dalle istituzioni portata sempre come modello di virtù e tutela della dignità dei lavoratori.
I giornalisti dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale proclamano tre giorni di sciopero per le giornate di martedì 21 luglio, martedì 28 luglio e mercoledì 5 agosto. Valuteranno la messa in campo di altre misure a loro tutela e a tutela della professione giornalistica, del diritto/dovere di informare i cittadini sull’operato delle istituzioni.
Fonte: Ufficio Stampa
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