Terzo Settore, ecco le norme toscane per il sostegno e la promozione

La Toscana ha una nuova legge sul Terzo settore. Il Consiglio regionale ha infatti approvato oggi la proposta “Norme di sostegno e promozione degli enti del terzo settore toscano” che apporta numerose novità al rapporto tra la Regione, gli enti locali ed il volontariato organizzato.

Tra le più significative: la co-programmazione e la co-progettazione, rese concrete con l’indicazione dei procedimenti per realizzarle.

«E’ senza dubbio una legge molto importante – ha detto intervenendo in aula il consigliere regionale Pd Enrico Sostegni – Innanzitutto perché si rafforza il principio del valore sociale del Terzo settore, cioè di coloro che si organizzano per svolgere funzioni di interesse generale. Certo, la normativa toscana è in linea con il codice nazionale ma facciamo un passo in più, anche perché nella nostra regione parliamo di un settore particolarmente radicato, come abbiamo avuto modo di vedere anche nella recente emergenza Covid-19.  Ci siamo quindi sforzati – ha proseguito Sostegni – di dare concretezza agli istituti di co-programmazione e co-pregettazione rendendo queste pratiche obbligatorie. Ma non ci limitiamo ad affermare un principio, diciamo anche come vanno fatte, grazie al contributo di Anci Toscana su questo punto. In poche parole: rendiamo strutturale il principio dell’amministrazione condivisa.

Un’altra novità importante riguarda il riconoscimento del valore degli enti sportivi, che con le proprie reti del volontariato sportivo potranno partecipare alla co-progettazione con le pubbliche amministrazioni. Infine – ha concluso Sostegni – abbiamo voluto che la Consulta regionale del Terzo settore fosse un organismo aperto a tutti».

«Il mondo del Terzo settore – ha aggiunto il consigliere Pd Nicola Ciolini – trova già nella nostra Costituzione il massimo riconoscimento: lo Stato e le Regioni hanno il dovere di promuovere le associazioni di volontariato. In Toscana parliamo di una realtà sempre in crescita, che non ha colore politico e che svolge un ruolo importante in tutte le realtà locali, siano esse amministrate dalla sinistra o dalla destra. Un punto riguarda certo anche il giusto compenso degli operatori, ma su ciò occorre che siano privilegiati criteri qualitativi negli affidamenti e non il massimo ribasso nelle gare.

Il lavoro fondamentale del Terzo settore – ha proseguito Ciolini - nell’ambito dei servizi sociali, quale soggetto integrato con il pubblico è indiscutibile ed è giusto pertanto che per la loro esperienza e conoscenze questi enti e associazioni siano chiamati alla co-progettazione e co-programmazione. E’ un arricchimento per tutti, anche per fare in modo – ha concluso Ciolini che le risorse siano utilizzate nel migliore dei modi».

 

Scheda riassuntiva

La legge intende promuovere e sostenere gli Enti del Terzo settore e le altre formazioni sociali, definendo le modalità del loro coinvolgimento attivo nell’esercizio delle funzioni regionali di programmazione, indirizzo e coordinamento e nella realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni della comunità regionale.

In particolare, attraverso questa legge, si intende rendere sistematica la collaborazione tra Pubbliche Amministrazioni e gli Enti del Terzo settore, prevedendone la regolamentazione con specifico riferimento agli istituti della co-programmazione e della co-progettazione. L'obiettivo, è quello di sostenere le attività degli Enti, promuovendo lo sviluppo e il consolidamento della rappresentanza di settore e valorizzando il ruolo di questi soggetti come agenti attivi di sviluppo e coesione sociale delle comunità locali.

La legge istituisce la “Consulta regionale del Terzo settore” quale organo preposto ad esprimere pareri e formulare proposte alla Giunta regionale nonché a promuovere, in accordo con quest'ultima, occasioni di confronto e consultazione, anche su specifiche tematiche, con gli Enti del Terzo settore.

La legge prevede altresì che la Regione e i suoi enti dipendenti, le aziende e gli enti del servizio sanitario regionale, gli enti locali singoli o associati, possano stabilire diverse agevolazioni a favore degli Enti del Terzo settore e delle altre formazioni sociali, quali, tra gli altri:

- l'utilizzazione non onerosa di beni mobili e immobili per manifestazioni e iniziative temporanee  per attività di interesse generale;

- la concessione in comodato, per un massimo di trenta anni, di beni mobili ed immobili di loro proprietà, non utilizzati per fini istituzionali, agli enti del Terzo settore, ad eccezione delle imprese sociali, per lo svolgimento delle loro attività di interesse generale.

Il dibattito in Aula

Dopo l'illustrazione della proposta di legge da parte del presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli (Italia Viva), il dibattito in aula si apre con l'intervento del consigliere Pd Enrico Sostegni, che rileva l'importanza del testo che ha come “fondamento un principio importante. Il dato sociale e solidaristico dell'uomo. C'è un terzo settore che è capace di svolgere funzioni di interesse generale pur non essendo ente pubblico. Oltre a riconoscere questo mondo, ancor più radicato nella nostra regione, diamo concretezza a istituti come la co-progettazione e la co-programmazione”.

L'altro aspetto toccato da Sostegni è quello di “aver individuato il procedimento. Discipliniamo il percorso in maniera più adeguata e distinguendo tra fase di progettazione del progetto e del procedimento del progetto operativo con il coinvolgimento di tutti soggetti che hanno deciso di partecipare”. Il Terzo Settore e i soggetti pubblici “in certi momenti si incrociano e svolgono attività di amministrazione condivisa” rileva ancora. “La norma toscana è l'unica che riconosce l'attività degli enti sportivi, riconoscendone il valore e stabiliamo che con le rete associative si possono svolgere attività”. Inserito anche il “volontariato individuale” che deve comunque essere “l'eccezione”. “Questo pacchetto di norme è un passo avanti importante nella possibilità di riconoscere l'attività degli enti del Terzo Settore” conclude. “Questa è la grandezza della Toscana: il volontariato caratterizza la nostra regione. Mettere a sistema gli enti del Terzo Settore significa valorizzare tutto il territorio. La loro capacità propositiva e gestionale è evidente. È un percorso di inizio che si potrà migliorare ma è comunque un passo avanti”, afferma Gabriele Bianchi (Gruppo misto). “Questa è una legge molto attesa. Il numero dei volontari in toscana è di circa 71 per mille abitanti a fronte di un dato nazionale attestato a 51 ogni mille. La Toscana ha quindi un terreno morto fertile. La legge non riempirà tutti i vuoti, ma ha senza dubbio un pregio: il volontariato insieme al pubblico può essere in grado di disegnare una comunità partecipante non solo nei momenti di bisogno sociale”, dichiara Serena Spinelli (Gruppo misto) che sottoscrive l'ordine del giorno collegato alla proposta di legge. “Nessuno si mette al posto dell'altro. Si individuano le linee di indirizzo perché tutti ne possano far parte”, continua rilevando che l'apertura di accesso al credito è un passaggio positivo che aiuta il sistema.

“La legge era doverosa, ma ci asterremo sul testo in virtù del fatto che se è vero che non chiudiamo la porta ai singoli di partecipare anche in maniera sussidiaria alla cosa pubblica, vediamo un minimo di rischio rispetto al fatto che si guardi più all'organizzazione che alla funzione del volontariato”, dichiara Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), che ricorda, a tal proposito il “Quarto Settore che opera in un'ottica di emancipazione”. “In questo contesto la proposta di legge è insufficiente”. Il rischio che “l'organizzazione istituzionalizzi certi percorsi” è un elemento che il consigliere sta alla base del voto di astensione mentre si dichiara a favore dell'apertura al credito agevolato e alla partecipazione delle associazioni di mutuo soccorso: “le prime forme di auto organizzazione dei lavoratori che non possiamo dimenticare”. “Questa legge anticipa un po' quello che il codice del terzo settore ancora non è riuscito a fare in termini di principio di solidarietà e di aiuto verso chi è in difficoltà. Tuttavia ci sono delle incongruenze che ho cercato di modificare con emendamenti non accolti in sede di commissione, e che puntavano a coinvolgere anche le realtà più piccole di partecipare alla Consulta”, dichiara Monica Pecori (Gruppo misto) che anticipa il voto favorevole altri emendamenti al testo tra cui l'eliminazione delle fondazioni bancarie. Jacopo Alberti annuncia il voto di astensione della Lega. “Il provvedimento viene a seguito di un decreto legislativo. Siamo a favore di alcuni passaggi come la disponibilità di beni immobili ma chiediamo che non continui ad esistere organizzazioni di serie A e di serie B. Mi auguro che questo divario sia azzerata da questo nuovo provvedimento”.

Per Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra), affiancare al pubblico i soggetti che ricevono i fondi pubblici “introduce elementi distorsivi” con il rischio di “e marginalizzare le realtà più pubbliche”. “Questo settore è una realtà certamente significativa e potente, con luci ed ombre. Ci preoccupa che la trasformazione nel tempo ha fatto sì che una parte del volontariato si è sostituito al pubblico non integrandolo. È un processo sotto gli occhi di tutti. Pensiamo che questo modello imprenditoriale sia un problema. Questa norma stringe l'occhio e apre ad un mondo forte e potente, dovremo ragionare seriamente sulle possibili degenerazioni che portano ad un indebolimento delle funzioni pubbliche” continua pur riconoscendo punti positivi. Ma programmazione e indirizzo devono restare nelle mani pubbliche e questo è l'aspetto che ci rende più perplessi” conclude. “Si poteva valutare meglio e approfondire i vari temi di questo intervento. Arriva a fine legislatura ed è un po' un classico. Questo settore genera una importanza elettorale che dobbiamo riconoscere” dichiara Maurizio Marchetti (capogruppo Forza Italia), anticipando voto di astensione. Tempi e modi non convincono il consigliere che si sofferma anche sulla co-progettazione: “Avrei preferito fosse specificato meglio e la proposta di legge non si sofferma troppo. Il Terzo Settore meritava più attenzione”

Il consigliere Paolo Marcheschi (Fratelli d'Italia) dichiara che la proposta “non assolve tutte le funzioni. Riconosciamo il grande valore del terzo settore, ma per fare una buona legge che conservasse quanto di buono fatto e consolidasse le associazioni che svolgono azioni reali, l'asticella poteva essere alzata. Il concetto della qualità del volontariato è un dibattito che questo testo non svolge”. Anche il tema delle società sportive, a detta del consigliere, “è stato affrontato timidamente”. Il provvedimento “è timido”, per il consigliere, che avrebbe auspicato “più incisività”. Sull'assegnazione del patrimonio pubblico “che in sé è un bene”, Marcheschi rileva che sarebbe servito”più coraggio. Il sistema è molto chiuso e molto legato alla politica. La sfida di aprirsi non è stata colta. Continuiamo una tradizione di riconoscere chi ha sempre fatto volontariato, avremmo preferito un associazionismo DOC, di qualità vera, eliminando le zone grigie”, conclude. “Stato e Regioni hanno il dovere di promuovere e sostenere il volontariato, in Toscana, da sempre è fiorente e non ha colore politico dichiara Nicola Ciolini (Pd).

“Dovremmo dare risposte per far riconoscere il giusto compenso a chi svolge attività nel Terzo Settore per la miglior offerta qualitativa del servizio. Questo è il passaggio su cui dobbiamo impegnarci”. “Il lavoro svolto dal volontariato è fondamentale, non è una erogazione privata. È un soggetto e un settore integrato con il pubblico. Abbiamo bisogno dell'esperienza e della conoscenza di chi è sul campo per rispondere alla diverse esigenze. Il pubblico deve operare nelle scelte strategiche ma co-progettazione e co-programmazione sono un valore aggiunto”, afferma. Nella sua replica l'assessore al Diritto alla salute, Stefania Saccardi, sottolinea che "si tratta di una legge fortemente voluta dal mio assessorato e dalla Giunta regionale su cui abbiamo lavorato moltissimo e che vorrei dedicare al ricordo della dirigente Paola Garvin, che su questo testo ha dedicato, prima della sua scomparsa, molte delle sue energie e delle sue capacità". Riferendosi ai consiglieri Fattori e Marchetti aggiunge: "Li rassicuro, non si tratta di una legge elettorale, ma di un provvedimento su cui abbiamo cominciato a lavorare dal gennaio 2019 proprio su sollecitazione degli enti del Terzo settore". Si tratta, dice ancora, di "una legge di comunità, perché alla sua costruzione hanno partecipato tutte le associazioni del volontariato, il Cesvot, la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e moltissimi altri soggetti".

Rsipondendo ad alcune critiche sollevate, spiega che la co-progettazione e il ruolo degli enti del Terzo settore e del volonatriato è stato recentemente riconosciuto da una sentenza della Corte costituzionale che riconosce che è "doveroso che la pubblica amministrazione costruisca con gli enti del volontariato un canale di amministrazione condivisa". E ha concluso: "Questa è una legge importante e astenersi o votare contro non è un sofismo, ma un segnale ben preciso rispetto all'idea di società e comunità che vogliamo". Al termine del dibattito, sono stati votati alcuni ordini del giorno collegati. Il primo, presentato da Irene Galletti (M5S), è stato respinto. L'atto di indirizzo, nel chiedere il riconoscimento del ruolo delle Società di mutuo soccorso, impegnava la Giunta a chiedere alla Consulta del Terzo settore rendiconti puntuali e dettagliati sul numero di progetti e sui soggetti coinvolti".

Gli altri due ordini del giorno, invece, sono stati approvati. Il primo, presentato da Enrico Sostegni (Pd) e Stefano Scaramelli (Italia Viva), impegna la Giunta "in virtù del ruolo mutualistico e sociale ricoperto in Toscana" dalle società di muuto soccorso "a dare attuazione, nel modo più tempestivo possibile, a quanto previsto dall’articolo 6 comma 2 della pdl in oggetto al fine di assicurare, non appena vi sarà la piena operatività del registro unico nazionale degli enti del terzo settore e delle relative sezioni, la rappresentanza nella consulta regionale delle società di mutuo soccorso". Il secondo, presentato da Sostegni, impegna la Giunta ad "attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento al fine di approvare, quanto prima, delle misure di sostegno al Terzo settore, con particolare riferimento alla possibilità di estendere anche a tutti gli enti di Terzo settore la garanzia dello Stato per l’accesso al credito agevolato, analogamente a quanto già previsto per le imprese del settore profit".

Fonte: Ufficio Stampa

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