Riunione dell’Osservatorio presso la Prefettura di Firenze. Obiettivo: monitoraggio e agevolazione dell’accesso al credito per contrastare canali di finanziamento illegali.
La lotta all’usura passa necessariamente attraverso la verifica dello stato di salute del tessuto produttivo dell’area metropolitana e l’accertamento della capacità di risposta dell’intero sistema creditizio tramite un monitoraggio sull’accesso al credito, così da contribuire ad assicurare la regolarità dei flussi erogati e intercettare preventivamente eventuali situazioni patologiche e il ricorso a strumenti di finanziamento illeciti.
Questo l’obiettivo della riunione in videoconferenza dell’Osservatorio Provinciale antiusura presso la Prefettura, che ha il compito di monitorare l’attuazione degli obiettivi previsti dal “Protocollo per la prevenzione e il contrasto dell’usura e dell’estorsione nell'ambito metropolitano di Firenze”, firmato il 1° aprile 2019.
Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato Città Metropolitana, Banca d’Italia, Abi, Camera di Commercio, Associazioni di categoria e del terzo settore, Confidi, Ordini professionali e i rappresentanti degli Istituiti bancari aderenti al Protocollo, è stato sottolineato come l’intero sistema bancario svolga un ruolo determinante nell’affiancamento e nel sostegno di tutti gli operatori economici, danneggiati dal prolungato periodo di sospensione delle attività lavorative dovuto all’epidemia da Covid-19 e dalla conseguente drastica diminuzione dei volumi d’affari.
Massima deve essere in questa fase l’attenzione verso i rischi di infiltrazioni della criminalità nelle attività economiche e verso il ricorso a canali opachi per il reperimento di risorse finanziarie.
Secondo le stime presentate dalla Banca d’Italia durante la riunione, il 21% delle imprese in Toscana sono a rischio illiquidità a causa del Covid. La percentuale raggiunge il 32% nel comparto degli alloggi e della ristorazione, che è uno dei settori più critici; in generale nel terziario si registrano valori molto elevati con imprese a rischio di illiquidità pari al 25%. Tali stime, tuttavia, non considerano le misure di sostegno alla liquidità che in questo contesto offrono un apporto considerevole.
In tal senso, la Banca d’Italia ha riportato che, dopo un periodo abbastanza incerto nel mese di aprile, successivamente si è registrata una maggiore fluidità nell’erogazione dei finanziamenti. In particolare, nella provincia di Firenze, da circa 8.800 domande accolte a fine maggio si è passati nel mese di giugno a 15.899; in termini di valore erogato, da 400 a quasi 950 milioni di euro, importo che rappresenta il 30% di tutte le domande accolte in Toscana. Le domande fino a 25.000 euro, rappresentano il 90% in termini di imprese (numero di richieste) e il 30% in termini di importo finanziato.
“E’ necessario rafforzare un’azione sinergica tra tutti gli attori del territorio”, ha detto il Perfetto Lega, “dai Confidi al Sistema camerale, dalle Associazioni di categoria a quelle del terzo settore, al fine di favorire la più adeguata conoscenza delle potenzialità che gli Istituti bancari possono offrire agli operatori economici. E’ importante che soprattutto i piccoli imprenditori possano essere accompagnati, nei momenti di difficoltà come l’attuale, nel percorso di confronto con la banca”.
Proprio per queste finalità è stato sottoscritto in Prefettura lo scorso 8 maggio anche un innovativo Protocollo regionale per agevolare l’accesso al credito e velocizzare i tempi di erogazione dei finanziamenti alle imprese e alle famiglie in difficoltà, con l’adesione dei prefetti della Toscana, Banca d’Italia, Abi, Agenzia dell’Entrate, Unioncamere, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato Imprese, Cna, Confagricoltura, Legacoop, Coldiretti, Cia e Confapi.
Fonte: Prefettura di Firenze - Ufficio Stampa
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