In questi giorni dai vari Comuni dell’Empolese Valdelsa vengono annunciate manovre fiscali / tariffarie di sostegno al sistema d’impresa, in modo particolare commercio, ristorazione, turismo….
Manovre attese, giustificate dalla lunga chiusura e dalla necessità di sostenere un pezzo importante della vita delle nostre città; forse qualcosa si potrebbe provare a fare per abbattere i fitti immobiliari, aiutare le morosità incolpevoli e, pertanto, ridurre in parte il potere della rendita ed aumentare la capacità di effettuare investimenti.
In un periodo nel quale il turismo estero e di lunga percorrenza sarà estremamente scarso favorire la tranquillità delle famiglie e la loro capacità / volontà di spesa rappresenta un volano altrettanto importante per quelle stesse attività.
Caritas Italiana ha annunciato oggi, 1 luglio, la crescita del 34% di nuovi poveri che si sono rivolti ai loro sportelli e che dire di quanti hanno richiesto i buoni spesa distribuiti dai comuni ed al banco alimentare; di coloro che da 4 mesi sono in cassa integrazione, senza speranza di cambiare la loro situazione nel futuro, in molti casi non pagata o con notevole ritardo; dei lavoratori di aziende che hanno ripreso l’attività, ma a scartamento ridotto e con ampio utilizzo di ammortizzatori sociali, dei lavoratori stagionali che non sono stati richiamati in servizio a causa delle chiusure e che non si aspettano niente, dei contratti a termine cessati senza speranze di ulteriori chiamate, dei part time involontari che stanno aumentando, delle partite IVA, in modo particolare i nostri giovani, che non ce la fanno, di tutti coloro che perderanno il posto di lavoro quando terminerà il blocco dei licenziamenti…. Altro che aumentare la flessibilità del lavoro, ripristinare i voucher, non rinnovare i contratti nazionali o il rituale, sguaiato, attacco al lavoro pubblico
Stiamo parlando, quindi, di un impoverimento ampio ed inaspettato di fette consistenti della nostra popolazione, di un ampia parte del mercato potenziale di riferimento delle attività che si intendono aiutare.
Per questo Cgil Cisl Uil dell’Empolese Valdelsa hanno richiesto incontri ai comuni della zona in previsione degli indispensabili assestamenti di bilancio.
Dovranno essere messi in campo tutti gli strumenti possibili che consentano dall’abbattimento fiscale fino all’azzeramento tariffario dei servizi pubblici per tutte le famiglie e lavoratori nelle difficoltà prima descritte; l’incremento del contributo affitto; il rafforzamento dei servizi offerti dagli enti locali alle famiglie.
Una fetta consistente dei lavoratori con particolare difficoltà sono proprio quelli che gestiscono essenziali servizi pubblici esternalizzati con appalti dai vari enti; non possono non venire in mente, a titolo di esempio, i molteplici servizi scolastici ed educativi, molte attività dei servizi sociali. Si ripropone in modo sempre più forte l’allargamento del perimetro pubblico a partire dalle reinternalizzazioni o dal governo diretto del pubblico delle attività: le flessibilità organizzative ed economiche dei servizi non possono essere scaricate soltanto sui lavoratori.
Dall’aggiornamento del Patto per lo sviluppo e dalle conseguenti scelte per investimenti, dal ridisegno della sanità territoriale e di un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica che riutilizzi patrimonio esistente, dalla valutazione ed intervento sulle carenze dell’edilizia e infrastrutturazione scolastica passeranno le opportunità, per questo territorio, di intercettare le risorse che l’Europa e l’Italia metteranno a disposizione per la modernizzazione del paese e la ripresa dell’economia.
Fonte: Cgil Empolese Valdelsa
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