Lunedì pomeriggio la Squadra Mobile della Questura di Lucca ha arrestato un cinquantenne lucchese, sottoposto ad ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di maltrattamenti e lesioni ai danni dell'anziana madre convivente. La vittima, affetta da cirrosi epatica e da lieve demenza senile, da tempo, non era più in grado di badare a se stessa e dipendeva dal figlio; era inoltre sottoposta ad amministrazione di sostegno.
L'indagine, avviata a maggio scorso, é stata condotta dalla sezione reati contro la persona della Squadra Mobile ed ha documentato le quotidiane ingiurie, offese, minacce e percosse di cui la donna era vittima. La condotta maltrattante si protraeva da diversi anni, in un crescendo di intensità aggressiva.
Risalgono al 1998 i primi accessi al pronto soccorso dell'anziana signora per lesioni di varia natura, nella maggioranza dei casi dalla stessa ricondotte ad imprecisati incidenti domestici. Tra i più gravi, appunto nel 1998, la frattura di una costola, nel 2011, la frattura dello zigomo, mentre, a partire dal 2016 si registrano numerosi accessi per ecchimosi di varia di gravità. In rare occasioni la donna ha accusato il figlio, per ritrattare immediatamente dopo.
Per sottrarla ai sospetti maltrattamenti i servizi sociali fecero in modo che la donna frequentasse un centro diurno di assistenza. A marzo 2020, in piena emergenza Covid la donna é tornata a vivere a casa con il figlio, con cui era costretta a condividere anche la camera da letto.
L'assistenza domiciliare assicurata dai Servizi sociali non ha impedito all'uomo di maltrattare la madre. Anzi, in alcuni casi, quando le assistenti domiciliari hanno riscontrato lesioni sospette sul corpo dell'anziana, l’uomo le ha spaventate e intimorite per impedire loro di denunciarlo.
L'indagine ha dimostrato la continuità e attualità della condotta maltrattante, probabilmente aggravata dallo stato di tossicodipendenza dell'uomo, da anni in trattamento al SerD, e dalla dipendenza economica dal genitore: l'uomo non svolge né ha mai svolto alcuna attività lavorativa e vive della pensione della madre; proprio le ragioni economiche sono state spesso fattori scatenanti dell'aggressività dell'uomo. Schiaffi, calci, offese volgari e bestemmie erano all'ordine del giorno per i motivi più futili: da come la madre teneva la forchetta mentre mangiava o se dava un quantitativo di cibo diverso al cane; la donna veniva accusata di tutto, persino delle loro ristrettezze economiche e di essere la causa di grosse spese per i farmaci di cui aveva bisogno.
In seguito all'arresto del figlio, l'anziana signora, grazie alla collaborazione degli assistenti sociali del comune di Lucca, é stata ricoverata in una struttura di assistenza sanitaria di lungo periodo.
Fonte: Questura di Lucca
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