Vertenza GSK, Fattori: "No ai licenziamenti a Siena e Rosia. Si coinvolga anche il governo nelle trattative"

Tommaso Fattori
Tommaso Fattori

“Il piano di riorganizzazione della GSK che prevede sessantuno esuberi negli stabilimenti di Siena e Rosia è semplicemente inaccettabile. L’azienda ritiri le procedure di licenziamento in scadenza domani e si riprendano le trattative in un clima adeguato, coinvolgendo anche il governo nazionale”. È quanto chiede il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra Tommaso Fattori, secondo il quale “il settore della produzione dei vaccini, specie in un momento come questo, ha una grande rilevanza pubblica e dunque la multinazionale Gsk non può considerare secondario il corretto rapporto con le istituzioni”. Peraltro il Consiglio regionale ha già approvato una mozione - di cui lo stesso Fattori era uno dei firmatari – in cui si chiedeva di individuare soluzioni alternative ai licenziamenti. “Ci risulta che i bilanci aziendali, anche per quanto riguarda gli stabilimenti di Siena e Rosia, siano assai floridi e quindi i licenziamenti appaiono del tutto immotivati”, ha aggiunto Fattori. “Il tavolo delle trattative è stato riconvocato per il 3 luglio prossimo senza alcuna novità sostanziale, salvo l'opzione di ‘accollarsi’ gli eventuali lavoratori in esubero da parte della Regione. Una soluzione estrema che non va scartata, anche se non può certo essere la via maestra”. “Noi non mancheremo di riportare la vicenda in Consiglio – ha concluso il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra - impegnandoci al massimo per evitare i sessantuno licenziamenti. Ma auspichiamo che la Giunta regionale e il presidente Rossi facciano presto, altrimenti il prossimo tavolo potrebbe servire soltanto a prendere atto della perdita del lavoro per decine di lavoratori e lavoratrici”.

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