“E’ stata approvata ieri a maggioranza, con i soli voti del Pd, la legge di manutenzione regionale toscana 2019, duramente contestata dalle opposizioni perché contiene anche “l’emendamento Marras” sulla modifica alla scheda elettorale. Un vero e proprio blitz per le opposizioni del centrodestra che ieri, incassato il “niet” del Presidente del Consiglio Eugenio Giani al rinvio dell’approvazione in aula per l’acquisizione di un parere giuridico sull’ammissibilità dell’emendamento, oggi hanno attivato il Collegio di Garanzia sulla procedura di verifica statutaria. Tra l'altro, un documento, votato in Parlamento nei giorni scorsi, invitava tutte le regioni a non modificare le leggi elettorali approfittando dell’emergenza-Covid.
“Nel diritto la forma è sostanza - dichiarano i tre capigruppo del Centrodestra toscano Paolo Marcheschi (Fdi), Elisa Montemagni (Lega) e Maurizio Marchetti (Fi) - non è ammissibile che Giani, in qualità di Garante dell’assemblea legislativa, abbia messo in discussione la legge di manutenzione con l’emendamento, proposto e votato solo dal Pd, sul cambio della scheda elettorale. Non è mai successo nella storia della Regione Toscana che una modifica come quella della scheda elettorale fosse inserita all’interno di una legge, come quella di manutenzione, che ha come unico fine quello di garantire la qualità della normazione (art.44 dello Statuto). Avevamo chiesto a Giani un parere preventivo sull'ammissibilità dell'emendamento, ma in modo arrogante e pretestuoso ha preferito portare la legge in approvazione senza un parere giuridico pro veritate. Oggi siamo stati costretti ad attivare la procedura di verifica statutaria, prevista dallo Statuto. Il Collegio di Garanzia si dovrà esprimere sulla legittimità dell’inserimento di questo emendamento sul cambio di scheda nella legge di manutenzione. Il Presidente del Consiglio regionale Giani ora è costretto, come prevede la procedura della legge regionale 34/2008, a sospenderne la promulgazione fino all’espressione del Collegio”.
“E’ un atto gravissimo -dichiara Marcheschi- La scheda elettorale non si può cambiare a campagna elettorale iniziata e soprattutto nascondendola vigliaccamente all’interno di una legge, come quella di manutenzione, che nasce per Statuto con tutt'altro fine. Questo strappo dimostra la debolezza del Pd e dello stesso Giani, che ancora una volta ha dimostrato di essere in conflitto d’interessi nel ruolo di Presidente del Consiglio regionale e candidato al ruolo di Governatore della Toscana per il centrosinistra”.
“Voler modificare la scheda elettorale per le prossime regionali toscane attraverso una legge di manutenzione -rincara Marchetti- è l’atto arrogante di una Sinistra più propensa all’autarchia che alla democrazia, soprattutto quando evidentemente si sente scivolare via consenso e potere. Il punto è che la scheda è parte della legge elettorale. Modificarla a colpi di maggioranza è uno sgarbo sia politico che istituzionale. Non si cambiano le regole del gioco in corsa senza coinvolgere l’intero arco dei rappresentanti politici regionali e con percorsi normativi di dubbio fondamento giuridico. Per questo chiediamo il parere di legittimità e abbiamo interpellato anche il collegio di garanzia”.
Fonte: Ufficio Stampa
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