Ancora una volta, tutte le sigle sindacali del comparto, si trovano a dover difendere la centralitàe la natura pubblicadel “modello automedica”entrando in netto contrasto con le scelte aziendali. La totalità dei sindacati, si è trovata a dover scendere di nuovo in campo in maniera compatta e unitaria, sulle notizie ricevute dall’azienda ASL Toscana Centro inerenti il progetto di riorganizzazione della rete delle postazioni territoriali 118, di prossima istituzione nel distretto zonale di Sesto Fiorentino/Campi Bisenzio/Signa/Lastra a Signa.
Un progetto che oggi riguarda il sistema dell’emergenza nella “piana fiorentina” ma che è preludio di una radicale riorganizzazione di tutto il sistema 118 aziendale e probabilmente regionale con una svendita della sue esclusività pubblica a vantaggio del volontariato, di fatto una profonda trasformazione del modello che fino ad oggi ha governato il sistema dell’emergenza territoriale 118 nella Usl Toscana Centro Dalle notizie frammentarie ricevute si è appreso che è a rischio la tenuta del sistema di emergenza nella zona della “piana di Sesto”. Il progetto proposto dall’azienda e già stato presentato in fretta e furia ai sindaci della zona e dovrebbe partire il prossimo 1 Luglio. Da tale progetto si deduce che è di nuovo a rischio la natura pubblica del cosiddetto “sistema automedica” e che l’Azienda Sanitaria (così come la Regione Toscana) ancora ad aggi, non abbiano ben chiaro quale modello organizzativo adottare per tutelare in maniera adeguata la salute dei propri cittadini quando si parla di rete territoriale dell’emergenza.
Nello specifico, i sindacati uniti, in netto disaccordo e contrasto con la parte aziendale, hanno abbandonato i lavori denunciando in questo modo le specifiche responsabilità sia della Azienda Sanitaria che dell’Assessorato alla Salute della Regione Toscana, ovvero:Accusiamo l’Azienda Sanitariadi proporre un riassetto della rete territoriale che alteri la natura pubblica dell’Automedica 118. Riteniamo che l’Automedica debba essere gestita totalmente dall’Ente pubblico, con all’interno dipendenti (Medico ed Infermiere) del sistema pubblico, a partenza da sedi pubbliche.Riteniamo inoltre che il “Modello Automedica” quando organizzato per distretti zonali e grazie al prezioso supporto sia delle Ambulanze di 1° soccorso che alle ambulanze infermieristiche sia il modello che maggiormente garantisca ai cittadini la tenuta del sistema e la garanzia di cure adeguate.Del sistema “Automedica/Ambulanze Infermieristiche/Ambulanze 1° soccorso” organizzate per nuclei territoriali esistono oramai dati ventennali che certificano la loro efficienza ottimizzando allo stesso tempo le risorse, di cui le scelte programmatiche dovrebbero tenere conto.Accusiamo inoltre l’Azienda Sanitaria di non aver coinvolto e di non aver informato tempestivamente né il dipartimento infermieristico, né i sindacati del comparto rispetto all’imminente riassetto da compiere.
Accusiamo la Regione Toscanadi non aver saputo identificare un “modello organizzativo omogeneo” di come organizzare le reti territoriali dell’emergenza e di non aver saputo dare indicazioni precise e linee guida chiare ed univoche alle proprie aziende su questo tema.Accusiamo la Regione Toscana di lasciare coesistere a tutt’oggi (28 anni dall’istituzione dei sistemi 118) sul proprio territorio regionale sistemi organizzativi 118 disomogenei se non talvolta completamente diversi e di non saper decidere su quale sia il “Modello Organizzativo Territoriale” più adattoda erogare ai propri cittadini siano essi di Orbetello o di San Marcello Pistoiese.Accusiamo infine la Regione Toscana, di non aver ben chiaro quanto sia importante la Natura Pubblica e non privatistica di un settore così delicato come l’emergenza e urgenza territoriale
IL coordinamento RSU Usl Toscana Centro
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