Agricoltura ancora penalizzata sull’accesso al credito. Anche se il vertice in Prefettura di Firenze, sembra aver dato una spinta in avanti all’accesso al credito per le aziende toscane, con particolare attenzione al fondamentale tema del contrasto dai rischi di infiltrazione – sottolinea la Cia Agricoltori Italiani della Toscana – l’agricoltura sembra essere abbandonata, a causa della eccessiva burocrazia e dei ritardi delle banche e di Ismea. Occorre invece accelerare, snellire, semplificare per evitare che le imprese con l’acqua alla gola si rivolgano a soggetti terzi, ed entrino nel giro dell’usura o delle attività non legali, sottolinea la Cia Toscana.
«Nel corso della riunione – commenta Giordano Pascucci, direttore Cia Toscana - le istanze delle imprese agricole sono state lasciate indietro in maniera importante; purtroppo nelle statistiche comunicate alle Prefetture sono infatti assenti le specificità del settore agricolo. Oltre ai problemi delle banche, nel caso dell’agricoltura non interviene la Centrale rischi ma le garanzie passano da Ismea, che pur essendo un ente che dovrebbe conoscere il settore, anziché accelerare l’iter lo sta rallentando per vischiosità burocratica».
Un primo bilancio sugli interventi finanziari a sostegno di famiglie e imprese in crisi di liquidità a seguito dell'emergenza per il virus Covid-19. E’ stato questo l'obiettivo della riunione dell'Osservatorio regionale per l'analisi dell'andamento delle iniziative a sostegno del credito, organismo istituito dal protocollo regionale per agevolare l'accesso al credito, sottoscritto l'8 maggio scorso, tra i prefetti della Toscana, Banca d'Italia, Abi, Agenzia delle Entrate, Unioncamere, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato Imprese, Cna, Cia, Confagricoltura, Legacoop, Coldiretti, e Confapi.
Dall'analisi dei dati presentati nel corso della riunione, emerge che il Fondo Centrale di Garanzia tra il 17 marzo, data di entrata in vigore delle prime misure a sostegno della liquidità, e lo scorso 29 maggio, ha accolto 8.656 richieste di garanzia presentate dalle PMI con sede a Firenze, a fronte di 8.808 domande presentate. L'importo dei finanziamenti è stato pari a circa 403 milioni di euro (il 30% del totale in Toscana). Da questo quadro risulta che tali quote sono coerenti con il peso del credito alle imprese fiorentine sul totale regionale (29,6%) e che gli importi finanziati dal Fondo rappresentano oltre il 16% del credito complessivamente erogato alle piccole imprese della provincia di Firenze. Il forte aumento del numero di domande rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso è stato determinato principalmente dalle richieste di garanzia sui prestiti fino a 25mila euro (con copertura del 100% da parte del Fondo) che rappresentano circa il 93% delle richieste complessive, cui è riconducibile quasi il 42% dei finanziamenti.
Nell'intera regione Toscana, il numero di domande accolte (fino ad oggi) dal Fondo nello stesso periodo è stato pari a 33.565, a fronte di 34.178 istanze pervenute. L'importo finanziato è stato pari a 1,3 miliardi di euro, con una incidenza sul rispettivo dato nazionale (poco sotto il 7%) in linea con il peso del credito al settore produttivo regionale sul totale Italia. Il totale dei finanziamenti accolti – esclusa l’agricoltura - è stato pari a 657 milioni di euro (il 49% del totale). Pur non disponendo ancora dei dati ufficiali, per le informazioni provenienti dai soci Cia, sappiamo che le domande ancora da evadere in agricoltura sono oltre il 75% del totale di quelle presentate. Una situazione che dimostra ancora una volta la disattenzione verso il settore agricolo, che in questi mesi di emergenza non si è mai fermato.
Fonte: Cia Toscana
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