È proprio il caso di dirlo: l'Amministrazione comunale di Empoli è caduta dal 'tiglio'. Dopo la conferenza stampa in cui si è annunciato il piano di abbattimento alberi, la Giunta di Empoli è stata letteralmente 'accerchiata' da un vasto fronte trasversale contro quel piano. Da destra a sinistra, dal basso all'alto, dalla realtà ai social, la mobilitazione è stata vastissima e qualche contraccolpo è arrivato anche dall'interno: la lista Empoli+Verde, che aveva sostenuto l'attuale assessore all'Ambiente Massimo Marconcini nella sua 'svolta del sigaro' a favore di Brenda Barnini e del PD, ha duramente criticato la scelta dell'Amministrazione, arrivando a lanciare una stoccata non da poco che mira dritto all'intera Giunta: "Non siamo MAI stati resi partecipi alle iniziative, come se non si esistesse affatto, come se si fosse usato il nostro simbolo solo per lo scopo elettivo e non come risorsa". Insomma parafrasando un noto film "Pensavo fosse amore, invece era un calesse".
Appena usciti dalla quarantena i cittadini empolesi si sono ritrovati in una Empoli surreale, con la scure di una marcia di boia-assassini di alberi per le vie della città, misteriosi elicotteri al servizio del 5g, persone che abbracciano alberi e il contrabbando selvaggio di lauree in agronomia, ma anche un comitato in grado di raccogliere migliaia di cittadini in pochi giorni, una cittadinanza in fermento, relazioni tecniche 'dimenticate' e la richiesta di un costruttivo dialogo che coinvolga tutti. Lo chiameranno 'lo strano caso di Viale IV novembre', in grado persino di far andare d'accordo FdI, M5S e la sinistra 'non PD'; calza qui a pennello il detto che "sopra l'albero caduto ognuno corre a far legna".
Non sono tempi felici, insomma, per l'Amministrazione comunale: dopo la vicenda dei portali del centro storico, la polemica con i presidi degli istituti comprensivi per l'ultimo anno scolastico e l'infelice addio all'università a Empoli per mancanza di fondi, il futuro della Giunta passa da viale IV novembre: la vasta mobilitazione contro l'abbattimento dei 22 tigli non può essere semplicemente ignorata o solo relegata a folklore complottista. Certo questa ultima componente ha fatto di tutto per trasformare la pur legittima questione di viale IV novembre in una 'via dei balocchi' popolata da novelli Pinocchio tutti con le orecchie da somaro, ma la questione andrebbe riportata nei termini della seria discussione politica. Abbandono, quindi, i toni volutamente scherzosi dell'articolo (non me ne voglia nessuno, lasciatemi divertire) e chiedo uno sforzo di serietà, proviamoci.
L'errore (bipartisan) di comunicazione
Partiamo da un duplice errore, di comunicazione. Da una parte è indubbio che l'Amministrazione abbia fatto un azzardo, covando nel chiuso delle stanze della Giunta un'iniziativa di questo tipo (44 alberi da abbattere in città) senza passare dal consiglio, dai cittadini, o quantomeno senza annunciare in qualche modo il percorso intrapreso. La relazione tecnica è stata consegnata a fine dicembre 2019,ma del piano non se ne è avuta notizia fino alla conferenza stampa che annunciava qualche settimana dopo l'imminente abbattimento. La decisione è stata presentata come irrevocabile, passata inizialmente come marginale rispetto all'alto numero di nuove piantumazioni, ma ha alimentato, anche per la modalità in cui è stata comunicata, dietrologie e dubbi di ogni tipo. L'Amministrazione non ha ben capito cosa stesse accadendo e ha squalificato ogni protesta, ritardato come fosse qualcosa di inutile la pubblicazione della relazione tecnica che certificasse la malattia degli alberi, mostrandosi impermeabile ad un dialogo con posizioni diverse, alimentando la sensazione di una presuntuosa autoreferenzialità. Dall'altra parte, mi si perdoni se qualche 'alberista' si offende, ma umanizzare delle piante usando i toni di "assassinio", "boia", "omicidio" o registri linguistici da CSI, è abbastanza ridicolo; e spero sia stata solo una strategia comunicativa alla strenua dell'uso dei gattini, una strategia che forse ha pure funzionato. Non è solo ridicolo, ma preoccupante, invece, ogni speculazione complottista che va dal 5g alla conquista del mondo con marcia trionfale su viale IV novembre da parte di Bill Gates. Credo che proprio nell'interesse della battaglia contro il taglio degli alberi questi toni vadano messi da parte.
Le posizioni in campo
Entrambi questi errori di comunicazione hanno adombrato la pur legittimissima discussione nei termini. Squalificare le 'obiezioni' del fronte anti-taglio sarebbe sbagliato e presuntuoso. Certo bisogna premettere che le discussioni vertono soprattutto su elementi di natura tecnica e quindi competono ad agronomi e a professionisti. Non scendo quindi sul campo della valutazione se una pianta è o no da abbattere perché non ne sarei in grado. Auspichiamo che questa disputa di natura tecnica trovi spazio nella discussione di questa sera in Commissione Ambiente, dove sarà presentata una 'controrelazione' stilata da alcuni professionisti per conto del comitato.
Una cosa è certa: a fronte del pericolo di un crollo per una ventata un po' più forte, e quindi di un pericolo per i cittadini, non è minimamente contestabile la decisione di tagliare quelle piante, che siano secolari, millenarie o che fossero lì prima della fondazione della città. Si può invece discutere della necessità o meno di tagliare tutti gli alberi o meno: qualora su 22 tigli solo 15 (è un'ipotesi) fossero malati vanno tagliati tutti o no? Il piano dell'Amministrazione pare dire di sì, spiegando che si tratta comunque di piante su cui bisognerà intervenire di qui a breve. L'amministrazione, va però ricordato, si è impegnata a ripiantare alberi non troppo giovani e dello stesso tipo: l'accordo sarebbe già stato stipulato così come ha spiegato l'assessore Marconcini in conferenza stampa. La Giunta ha infatti presentato un 'patto verde', cioè un piano di ripopolamento di circa 2mila piante entro la fine della legislatura. È quindi sbagliato dire che si tratta di un progetto antiambientalista. Ma a fronte dell'imminente abbattimento, al momento, non sono noti i dettagli dell'accordo di ripiantumazione, ed è forse questo ultimo punto a spaventare qualcuno che chiede maggiori sicurezze al riguardo. D'altra parte è la posizione di fondo ad essere diversa: il fronte del comitato rivendica in ogni caso la necessità di non sacrificare alberi secolari se non strettamente necessario, posizione legittima a patto che un professionista certifichi che non c'è pericolo di crollo, come peraltro mai negato dal comitato stesso. Si tratta di una posizione di tipo ambientalista che va rispettata.
Ma le critiche del fronte anti-taglio vanno anche oltre: intanto si critica la cattiva gestione e manutenzione del verde che avrebbe causato questa situazione, il che non pregiudicherebbe il taglio, ma ne metterebbe la responsabilità politica sulle spalle dell'Amministrazione; poi si pone un altro problema di natura legislativa: secondo la direttiva europea n.2009/147/CE, poi recepita nell'ordinamento italiano e regionale, qualora su quegli alberi vi siano nidi di uccelli è proibito fino alla fine della nidificazione. Vi sono effettivamente nidi? Nella relazione del comune non se ne fa parola, mentre la relazione tecnica del comitato avrebbe sentito anche un ornitologo proprio per accertare questo punto che diventa una discrimine non da poco. La Legge Regionale 30/2015 sembra recepire la direttiva, ma sembra tutelare specifiche specie di uccelli e non tutti; il comitato sta comunque lavorando per fermare gli abbattimenti appellandosi alla legislazione in materia di protezione della fauna (così come spesso accade in questi contesti), ma al momento non è chiaro se il caso empolese possa effettivamente rientrare nella casistica. In ogni caso finito il periodo di nidificazione il problema di abbattere o meno gli alberi si ripresenterebbe. Qui si collega l'ultimo punto, quello della frettolosità con cui si è disposto l'abbattimento, o meglio il poco tempo di fronte per fare una eventuale marcia indietro: questo aspetto così come l'improvvisa comunicazione ha alimentato dubbi e proteste.
Queste sono le posizioni in campo in questa serrata diatriba intorno a 22 alberi che sta però scuotendo il cuore della politica empolese. Come ricordato questa sera ci sarà la Commissione Ambiente. Il mio auspicio è che da una parte si abbassino i toni rispetto a chi sui social e non solo, sta portando avanti toni da Inquisizione, questo è il requisito minimo per essere legittimati a discutere; dall'altro auspichiamo che nelle sedi istituzionali, numeri e dati alla mano, si recuperi la via del dialogo e si abbia maggiore considerazione del consiglio comunale e della cittadinanza.
IL SONDAGGIO DI GONEWS.IT SULL'ARGOMENTO
Giovanni Mennillo
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