Chiude il reparto Covid alla Rsa 'Regina Elena' di Carrara: "Di nuovo liberi"

Festeggiano lavoratori e ospiti della casa di riposo Regina Elena a Carrara che ha chiuso il reparto Covid ed è ufficialmente ‘guarita’ dal virus. Un risultato non facile, arrivato anche dopo momenti difficili e dolorosi ma raggiunto con ottimi risultati grazie all’enorme impegno messo in campo da tutti quanti. Lo rende noto la  Uil Fpl Massa Carrara, tramite il segretario Claudio Salvadori e la delegata Rsa, Stella Bassi. “Siamo tornati a lavorare finalmente in ‘libertà’ – racconta Stella Bassi -, certo con tutte le protezioni necessarie come mascherine, guanti e disinfettante ma senza scafandri… Ce l’abbiamo fatta, anche gli ospiti stanno bene e siamo davvero felici.

Il reparto Covid è stato chiuso solo nelle ultime ore: l’ultimo certificato di guarigione ufficiale è stato quello della donna di 101 anni, con esito del tampone negativo del 15 maggio. Poi abbiamo dovuto attendere il periodo di quarantena di 15 giorni durante i quali non abbiamo avuto nuovi casi. E il reparto è stato chiuso. A differenza di altre Rsa abbiamo avuto un buon risultato: ci siamo trovati con 17 persone positive su 19 in reparto. Purtroppo uno degli ospiti è deceduto in ospedale ma tutti gli altri sono guariti. Venerdì abbiamo sanificato tutti gli ambienti e siamo pronti a ripartire”.

Il momento più difficile? “La notizia della prima positività, doverci reinventare il lavoro interno ma abbiamo fatto gruppo. Qualcuno di noi si è anche ammalato e certo non era facile lavorare con il pensiero ai colleghi malati, che non stavano bene. Grazie anche alla coordinatrice infermieristica Riccarda Ussi, tutti uniti ce l’abbiamo fatta. Un risultato da festeggiare”.

“Un ottimo risultato – conclude il segretario Salvadori – raggiunto grazie alla sinergia fra infermieri, Oss, tutti i dipendenti della casa di riposo con quelli della cooperativa Compass. Da sottolineare, infine, che questa realtà non ha avuto bisogno di interventi della Asl o di essere commissariati come in altre realtà”.

Fonte: Uil Area Nord Toscana - Ufficio stampa

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