Commercio e artigianato, l'assessore lucchese Mercanti firma il documento Anci

Senza una strategia organica e accompagnata da risorse e progettualità adeguate il mondo delle micro, piccole e medie imprese del commercio al dettaglio, dell’artigianato, del turismo, dell’agricoltura, rischia semplicemente di scomparire travolto dall’emergenza sanitaria.  È questo l’inizio del documento ANCI sottoscritto da 62 amministratori e assessori dei comuni italiani fra cui l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Lucca Valentina Mercanti.

Gli amministratori sostengono la necessità di mettere in campo interventi diano subito ossigeno alle piccole realtà produttive per superare il periodo di chiusura forzata e di ripartenza dopo l’emergenza Covid-19. Il documento Anci chiede al Governo di prevedere un risarcimento completo ai Comuni delle mancate entrate da TOSAP/COSAP, IPT, TARI e tassa di soggiorno dovute alla chiusura forzata delle attività e, in generale, la messa a disposizione di risorse che possano consentire alle amministrazioni di attivare politiche di sostegno alle attività produttive quali, ad esempio, l’esonero completo dal pagamento delle stesse anche per la fase 2 e il supporto per il pagamento degli affitti.

Consentire la riduzione/azzeramento dell’IMU per i locali commerciali, alberghieri e extralberghieri di proprietà da subordinare, nel caso di locali in affitto, ad una riduzione volontaria dei canoni da parte dei proprietari dei locali.

Stabilire rapidamente protocolli di gestione dei flussi per tutte le categorie merceologiche delle attività commerciali e dei servizi professionali (ad es. agenzie di viaggio), che possano consentire di ipotizzarne la riapertura già nel corso del mese di maggio 2020.

Prevedere contributi diretti per le spese di sanificazione dei locali commerciali; codificare a livello nazionale misure di contingentamento dell’entrata nei mercati il cui controllo sia sostenibile, in termini di costi e impiego di personale di Polizia Locale, da parte dei Comuni. Identificare semplificazioni amministrative che possano velocizzare al massimo la riattivazione delle attività nella nuova configurazione consentita dal distanziamento sociale in fase 2, quali ad esempio quelle relative alla modifica del layout dei locali, all’occupazione di suolo pubblico e all’allargamento dei dehors. Attivare misure di supporto specifiche per gli operatori del commercio ambulante. Prevedere la defiscalizzazione, con aliquote IVA differenziate, per gli esercizi commerciali che si trovano in particolari zone a rischio desertificazione. Attivare al più presto i contributi per la riapertura e l’ampliamento degli esercizi commerciali previsti dal Decreto crescita, ampliando a dotazione del fondo per allargare la platea dei beneficiari anche ai Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti.

Gli assessori riuniti dall’Anci individuano quali proposte di intervento a gestione diretta dei Comuni la concessione a titolo gratuito del titolo di occupazione del suolo pubblico per bar e ristoranti almeno nella stagione estiva, con contestuale ampliamento delle aree dove è possibile installare dehors e tavolini per garantire le regole di distanziamento sociale. L’allargamento e lo sviluppo tecnologico e funzionale di piattaforme digitali georeferenziate (marketplace) per permettere a tutti i cittadini di individuare agilmente le piccole attività commerciali, della ristorazione e di servizio della propria zona che effettuano consegne a domicilio/da asporto e servizi aggiuntivi. La promozione di forme di aggregazione fra operatori (anche con il supporto pubblico) dei servizi di logistica, approvvigionamento e promozione territoriale. Lavorare a politiche di marketing territoriale che vedano l’artigianato e il commercio e i loro prodotti come componente del patrimonio culturale del Comune. L’individuazione di meccanismi di finanziamento per la promozione di iniziative di carattere formativo finalizzate alla qualificazione e riqualificazione dei lavoratori e l'attivazione di servizi di affiancamento alle piccole e medie imprese nella ricerca di finanziamenti ed incentivi all'insediamento.

Per i piccoli Comuni a maggiore rischio di desertificazione commerciale: forme di sostegno diretto con modalità simili a quelle utilizzate per il supporto alle “farmacie rurali”. Coinvolgimento del terzo settore nella gestione e apertura degli esercizi. Promozione di progetti di sensibilizzazione e formazione sul target giovanile per garantire e preparare il ricambio generazionale (o la riapertura di esercizi commerciali chiusi). Supporto alle aziende locali del reparto agro-alimentare per l’apertura di punti vendita, anche legato a progetti di marketing e sviluppo delle tipicità.

“Ogni giorno siamo a diretto contatto con la disperazione di tanti piccoli imprenditori e di tanti lavoratori che non vedono una via d’uscita da questa crisi; gli amministratori locali hanno le idee già molto chiare su cosa è possibile fare subito per evitare un disastro – afferma l’assessore Mercanti – le proposte elaborate da tanti assessori comunali riuniti da Anci devono essere raccolte e messe in pratica velocemente dal Governo se vogliamo che un problema economico si traduca presto in un problema sociale per l’intero Paese. Agli imprenditori e lavoratori chiediamo di tenere duro perché i comuni - come quello di Lucca -hanno già messo in campo importanti energie finanziarie e sono dalla loro parte; chiediamo allo Stato di fare altrettanto e di sostenere le azioni degli enti locali sui territori”.

 

Fonte: Comune di Lucca - Ufficio stampa

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