Con 22 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Lega e Amo Pistoia, 10 contrari (Partito democratico, Pistoia spirito libero, Pistoia Sorride, Movimento 5 stelle, Italia viva, Pistoia Città di tutti) e nessun astenuto il consiglio comunale di ieri, lunedì 27 aprile, che si è svolto per la seconda volta in modalità di videoconferenza, ha approvato la delibera per l'introduzione del nuovo articolo 3 bis all'interno del regolamento recante disposizioni in materia di convivenza nell'ambito del territorio comunale. Con il provvedimento le misure a tutela del decoro (daspo urbano) si estendono a diverse aree del territorio comunale così raggruppate: aree su cui insistono presidi sanitari; aree su cui insistono musei, complessi monumentali e luoghi della cultura interessati da consistenti flussi turistici; aree destinate allo svolgimento di fiere e mercati; aree a verde pubblico; aree su cui insistono plessi scolastici.
La delibera è stata presentata dal sindaco Alessandro Tomasi.
«Il tema è stato ampiamente affrontato in commissione – ha detto Tomasi -. Si tratta di una modifica all'articolo 3 bis del regolamento in materia di convivenza civile che dà la possibilità di estendere il daspo a tutta una serie di zone sensibili della città: presidi ospedalieri, luoghi di cultura e di interesse per i flussi turistici, verde pubblico e complessi scolastici, per fare alcuni esempi. Questo provvedimento, nato dal confronto con le forze politiche e dell'ordine (Carabinieri e Polizia di Stato), è uno strumento in più per risolvere problematiche di degrado che si sono venute a creare in città».
Dopo l'introduzione del sindaco sono stati numerosi e ampi gli interventi di maggioranza e minoranza. Eccone alcuni.
«Credo che questo provvedimento sia un po' aria fritta – ha replicato il consigliere di Pistoia Sorride Roberto Bartoli – e direi fritta bene, lo dimostrano infatti i numeri. In base ai dati forniti dalla Polizia Municipale nell'arco di un anno, escluso piazza Garibaldi, nelle altre parti della città sostanzialmente non si sono registrati problemi di ordine pubblico. Si tratta di un provvedimento che non fa altro che spostare un problema da un luogo all'altro; un provvedimento da campagna elettorale perché in termini di efficacia è pari a zero. La sicurezza si risolve meglio con strumenti che riguardano l'attività sociale, urbanistica e di vitalità, facendo diventare i luoghi di aggregazione, come i parchi, più frequentati dalle persone. La riforma tradisce la legge sul daspo perché invece di limitarlo alle zone più pericolose la estende a tutta la città, anche a viale Petrocchi, viale Arcadia e molte altre strade: una politica urbana da sceriffi».
Durante il dibattito il capogruppo Iacopo Vespignani ha annunciato il voto favorevole di Pistoia Concreta «per dare uno strumento in più a chi deve svolgere mansioni di controllo sul territorio. Anche secondo noi, Pistoia non è il “Far West”, i dati nazionali di rilevazione sui reati e le denunce lo confermano. Oltre a questi però ci sono episodi sommersi che non vengono attenzionati ma che i cittadini, in molti casi esasperati, riportano. Al di là di schieramenti e idee politiche. I malumori in città, relativamente alla vivibilità di alcune zone, sono aumentati. Ad oggi non siamo riusciti a porvi rimedio quindi anche l'utilizzo di questo provvedimento potrebbe rivelarsi utile come strumento per disincentivare la reiterazione di condotte contro il decoro e la sicurezza. Va detto che il daspo, da solo, non è assolutamente sufficiente. Serve che contestualmente sia implementato l'organico della Polizia Municipale con l'assunzione di nuovi agenti senza i quali ogni provvedimento è evidentemente inefficace».
«Ciò che la maggioranza dovrebbe spiegare ai cittadini – ha detto il capogruppo del Pd Walter Tripi - è perché si siano persi mesi su questo provvedimento, quando in tre anni sul tema della sicurezza si è solo buttato via decine di migliaia di euro per una stazione mobile che nessuno vede, non si è mosso niente di concreto sul piano delle assunzioni e davanti alle scuole ci sono vigili con sempre minore frequenza. Se non riusciamo a coprire le scuole e la sicurezza dei bambini, come si può pensare di cominciare dal daspo? Una misura di sola propaganda utile a alcuni partiti per fingere di aver raggiunto qualche obiettivo: la verità è che questa amministrazione su controllo del territorio e sicurezza è del tutto bocciata e non esiste nessun programma in merito».
«Il daspo urbano è uno strumento in più che l’amministrazione ha deciso di mettere a disposizione delle forze dell’ordine– ha evidenziato il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Gabriele Sgueglia -. Il cuore del provvedimento è quello di integrare il lavoro del sindaco, del prefetto e del questore con un coordinamento sul territorio teso a contrastare i fenomeni dell’accattonaggio molesto e della vendita ambulante abusiva. Una norma più severa e incisiva a cui il gruppo di Fratelli d’Italia ha lavorato da tempo e che è oggi, finalmente, realtà».
Nelle repliche il sindaco ha detto: ««Sono d'accordo che la sicurezza passa anche dalla frequentazione e utilizzo dei luoghi pubblici per tenere lontano chi delinque e proprio per questo l'amministrazione ha messo in atto tutta una serie di iniziative per rivitalizzare i parchi e luoghi cittadini come ad esempio l'area a verde di Monteoliveto, il parco della Rana e, a breve, anche piazza Nelson Mandela alle Fornaci con un mercato di alimentari e frutta e verdura attraverso un bando. A noi sta a cuore il decoro urbano, e la stazione mobile della Polizia Municipale, le telecamere e adesso anche il daspo urbano sono strumenti che vanno in questa direzione».
Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio stampa
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