Cibo da asporto, Fiepet Confesercenti: "Misure insufficienti e riaperture in sicurezza"

Franco Brogi

Le imprese del comparto della somministrazione (ristoranti, bar, pub, gelaterie, pizzerie e non solo) sono ormai in debito d’ossigeno e deve essere concesso loro di riaprire il prima possibile e in assoluta sicurezza, tutelando clienti e dipendenti.

“Le nostre attività sono al collasso. - sostiene Franco Brogi, Presidente Fiepet Confesercenti Firenze –Sono necessarie le seguenti 12 misure urgenti per dare una speranza di sopravvivenza alle nostre attività che, da sempre, costituiscono un elemento di fondamentale importanza per l’economia del territorio.”

Come Federazione dei pubblici esercizi, riteniamo che non sia più sostenibile una situazione di totale “incertezza” a livello di misure di sostegno adeguate e di protocolli sanitari praticabili: chiediamo risposte in tempi veloci. Le imprese in maniera responsabile hanno accettato le misure di contenimento ma adesso il tempo è scaduto.

Gli interventi di sostegno messi in campo ad oggi sono poco adeguati e insufficienti in relazione alle reali esigenze delle imprese.

È necessario intervenire sulla durata e prolungamento degli ammortizzatori sociali, sui canoni delle locazioni, prevedendo una moratoria finalizzata ad una rinegoziazione e riduzione degli affitti, prevedendo forme agevolative e vantaggiose per i proprietari. Bisogna non solo esonerare ma esentare le imprese dal pagamento dei vari tributi e prevedere un intervento normativo che congeli e poi riduca le bollette.

Bar e ristoranti continuano a pagare anche se sono costretti all’inattività. Una beffa ed un onere gravissimo per migliaia di imprese, già ridotte in ginocchio dal lockdown. A queste andrebbero invece dati indennizzi a fondo perduto a compensazione dei costi aziendali comunque sostenuti. Misure che devono accompagnare le imprese nella ripartenza, per un arco temporale ampio e soprattutto non limitato alla sola fase di lockdown.

Ma contemporaneamente è necessario definire i protocolli sanitari per poter lavorare durante la “Fase Due”, con norme chiare ed omogenee su tutto il territorio nazionale, e che siano effettivamente praticabili dalle imprese.

Per questo abbiamo chiesto al governo un tavolo di concertazione con le associazioni di rappresentanza delle imprese ed i sindacati per definire i dettagli della ‘Fase Due’ e poter programmare, finalmente, le aperture delle attività di somministrazione. Le imprese hanno la necessità di organizzarsi e capire come “resistere” a questo tsunami economico, cercando di limitare al massimo le perdite.

Anche sui tempi della ripartenza è necessario fare chiarezza: ormai siamo consapevoli che dovremo convivere con questo “virus” per un periodo lungo e che quindi il livello di “sicurezza” sanitaria sarà collegato al senso di responsabilità di ognuno di noi, ai comportamenti che tutti noi, come cittadini, dovremmo seguire.

Siamo consapevoli che la fase 2 non è un punto di arrivo, non sarà la fine dell’emergenza, ma un passaggio importate nella lotta al virus e per un ritorno alla normalità.
Ma proprio per questo dopo aver definito i protocolli, la riapertura deve essere consentita a tutte le attività commerciali. Se ci sono le condizioni per allentare le misure restrittive e far circolare le persone, non è pensabile limitare le “aperture” ad alcuni settori.

Le imprese, in questa situazione di assoluta incertezza, non possono continuare a restare “immobili” ma potrebbero essere costrette a fare scelte drastiche, come chiudere, oppure diventare tutti negozi al dettaglio di generi alimentari. Se il governo vuole mantenere l’impegno espresso dal Ministro dell’Economia Gualtieri, “Nessuno deve perdere il lavoro”, è l’ora di intervenire con forza adesso e non domani.

Le misure a sostegno della categoria almeno per l’anno in corso:

1. Ammortizzatori sociali: estensione del periodo previsto per gli ammortizzatori sociali e rifinanziamento delle misure, almeno per tutto il 2020;

2. Sgravi contributivi: decontribuzione del costo del lavoro per l’intero anno 2020 finalizzato al mantenimento della forza lavoro;

3. Locazioni: va prevista una norma che preveda una moratoria fino al 31.12.2020 dei termini per il pagamento dei canoni e per il recesso, ricomprendendo anche i contratti di azienda. Tale moratoria è finalizzata a facilitare una rinegoziazione del contratto al fine di assicurare una corrispondente riduzione del canone prevedendo contestualmente forme agevolative per i proprietari, come un credito d’imposta, esenzione IMU e/o cedolare secca ad aliquota agevolata;

4. Utenze: sospensione del pagamento delle bollette relative alle utenze che per il settore rappresentano costi importanti e riduzione delle tariffe per l’anno 2020;

5. Tributi locali: previsione di una norma d’indirizzo agli Enti Locali finalizzata alla disapplicazione di TOSAP/COSAP ed in generale di altri tributi locali (ad. Es. TARI) in relazione ai periodi d’inattività, e applicazione ridotta fino al 31.12.2020;

6. Sospensione versamenti, ritenute, contributi e premi: va prevista una sospensione più lunga, almeno fino al 31.12.2020, e contestualmente concedere anche la possibilità di rateizzare i versamenti;

7. Indennizzi a fondo perduto: si chiede di riconoscere degli indennizzi a fondo perduto a compensazione dei costi aziendali comunque sostenuti.

8. Liquidità: la gravità e profondità della crisi richiede estrema rapidità, istruttorie veloci con documentazione semplificata e rimborsi in almeno quindici annualità. Va superato il vincolo del merito di credito e l’entità del credito concedibile va raddoppiato, da 25.000 a 50.000 euro;

9. Protocolli sanitari: le nostre attività stanno già attivando procedure di sanificazione da anni. Vanno quindi integrate con le misure a livello di distanziamento sociale con norme omogenee su tutto il territorio nazionale, che siano chiare e praticabili, in collaborazione con le associazioni di categoria;

10. Dehors: ampliamento spazi all’aperto dei locali in deroga alle normative attuali senza oneri aggiuntivi;

11. Commissioni Ticket e costi moneta elettronica: abbattimento commissioni sui ticket restaurant e azzeramento costi moneta elettronica;

12. Piano di rilancio e di promozione: un piano di comunicazione per informare dei passaggi verso la normalità che il nostro Paese compie; e promozione, al momento opportuno, dele nostre destinazioni.

Fonte: Confesercenti Firenze

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