La cultura piange Alberto Arbasino: fu premiato a Castelfiorentino e rifiutò il 'Boccaccio'

L'Italia piange uno dei suoi intellettuali più noti. All'età di novanta anni è scomparso Alberto Arbasino, scrittore, saggista, poeta e critico. Nato e vissuto a Voghera, dove è venuto a mancare, è stato autore di grandissimi opere che hanno segnato il Novecento: il romanzo Fratelli d'Italia, ma anche La Bella di Lodi o il saggio Un paese senza.

Il nome di Arbasino è di certo legato anche alla Toscana, dati gli innumerevoli premi che ha ricevuto. In Valdelsa è stato protagonista spesso, in special modo in due circostanze, una a Castelfiorentino e una a Certaldo.

Nel 2010 venne ospitato nel Teatro del Popolo e, di fronte a una platea nutrita, fu proclamato vincitore del 'Premio speciale' alla carriera della XII edizione del Premio Letterario Castelfiorentino di Poesia e Narrativa.

Fu protagonista l'anno dopo a Certaldo di un gesto che in molti ricordano. Abbandonò la sala del Premio Letterario Boccaccio dicendo "Sono qui da due giorni e sento stupidaggini, tenetevi il premio che non lo voglio". Subito dopo apostrofò con un sonoro "vaffa" chi lo stava richiamando per chiedere spiegazioni, tra cui il sindaco Campinoti. Vinse comunque quel premio assieme a Kamila Shamsie e a Enrico Mentana.

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