ono 12 i pazienti COVID-19 al momento ricoverati al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena. 9 sono affidati alle cure del reparto di Malattie Infettive e Tropicali e 3 in Terapia Intensiva. Nell’ultima settimana due persone sono state dimesse e ci sono stati 9 ricoverati. Tra le molecole utrilizzate per la terapia, in base al quadro clinico ed alle più evidenze della letteratura scientifica, vengono attualmente impiegate clorochina e derivati, antivirali, tra cui il nuovo remdesevir e il tocilizumab, normalmente usato per la cura dell’artrite reumatoide ma che sembra avere risposte anche sul danno polmonare correlato a coronavirus. «La scelta terapeutica – spiega la dottoressa Lucia Migliorini, direttore Malattie Infettive – dipende dal singolo caso. Il nuovo approccio terapeutico con il tocilizumab è stato utilizzato in base al criterio di gravità e sulla base dei parametri clinici del singolo paziente».
«Il farmaco - spiega il professor Bruno Frediani, direttore Reumatologia - è ad oggi autorizzato per la cura dell’artrite reumatoide, è stato messo a disposizione dell’azienda produttrice per uso compassionevole, considerando le attuali conoscenze della comunità scientifica sull’utilità di questa terapia per il COVID-19. Si tratta di un anticorpo monoclonale, cioè una proteina modificata in laboratorio per agire contro l’interleuchina 6, un’altra proteina prodotta dal sistema immunitario nella fase più grave dell’infezione e dannosa per il sistema respiratorio. E’ stato individuato come possibile terapia perché ha dimostrato efficacia in una forma di polmonite molto simile a quella indotta dal coronavirus».
Il farmaco per motivi di sicurezza legati alle sue caratteristiche e per il giusto dosaggio, viene ricostituito dai laboratori della Farmacia delle Scotte e consegnato direttamente ai reparti di Malattie Infettive e Terapia Intensiva per la somministrazione.
Fonte: Policlinico Santa Maria alle Scotte
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