Coronavirus in Francia, la testimonianza dell'ex toscana Bernardetta: "Tout ira bien"

Il coronavirus ha finito per espandersi a macchia d’olio nel mondo, coinvolgendo l’Italia e tutta Europa. I vicini dello stivale si ritrovano, molto spesso, nelle stesse situazioni dello stato bianco, rosso e verde. Stesse restrizioni, stesse misure di sicurezza, uguali sentimenti.

In Francia già dalla settimana scorsa sono vietati assembramenti, i negozi hanno tirato giù le serrande e per muoversi serve un modulo di permesso che ritrae più o meno quello italiano. A raccontarci la situazione nel paese delle baguette, dell’arte classica e dell’amore è una persona di origini toscane, che vive però da molto tempo vicino la città del red carpet e del famoso festival del cinema.

Bernardetta Stretti ha 57 anni e vive a Mougins, nei pressi di Cannes, da 28 anni. Nasce in Veneto nel 1962 ma fin da giovanissima si trasferisce in Toscana, nelle campagne del Comune di Palaia, con la famiglia. Di professione fa la pittrice e, insieme al marito Jean Pierre, hanno un atelier d’arte a Cannes.

Bernardetta ci ha raccontato come la Francia sta reagendo all’emergenza coronavirus: “Sabato 14 marzo, il Presidente della Repubblica Macron ha annunciato la chiusura dei bar, ristoranti e negozi. Domenica, il giorno dopo, si sono tenute lo stesso le elezioni municipali (registrando un record di astensioni). Sono rimasta di stucco per questa scelta – ha commentato Bernardetta. Dopo il giorno delle elezioni da martedì a mezzogiorno è scattato il coprifuoco e da allora, tutti siamo chiusi in casa come in Italia”. “Si può uscire solo per situazioni di necessità – ha aggiunto – abbiamo un permesso simile al vostro”. Ci sono posti invece, come alcune cliniche, che già da tempo avevano chiuso al pubblico: “Le case di riposo sono state le prime e le uniche che hanno avuto il buon senso di agire due settimane fa. Non hanno più voluto le visite poiché le persone anziane sono molto soggette alla malattia”, per questo infatti, Bernardetta e suo marito non sono più potuti andare a trovare la suocera.

Adesso lavoriamo da casa, abbiamo trasferito tutto il materiale dall’atelier al salotto. La chiusura implica per noi tutti i problemi conseguenti, ovvero la mancanza di clienti. Ciò che sta succedendo a tutti”.

Come si comportano le persone con le nuove misure adottate? Che atmosfera si respira?

Mi sembra solo da martedì di aver visto un po’ più di prudenza da parte delle persone. Tutti si tenevano alla giusta distanza nell’attesa del proprio turno in farmacia, alcuni portavano le mascherine ma non ce ne sono, non si trovano poiché sono tenute esclusivamente a disposizione del personale sanitario. Io, seguendo costantemente le informazioni dall’Italia, me ne ero già procurate alcune dallo scoppio delle prime misure di contenimento da coronavirus. Il 21 marzo dovevamo fare una mostra a Desio, in Brianza in Lombardia. La mostra fu annullata già tempo fa e, appena ho visto cosa stava succedendo, ho anticipato i tempi procurandomi le protezioni”.

Adesso che l’Italia si trova al secondo posto mondiale per i contagi da coronavirus, come siamo visti all’estero?

In Francia siamo sempre molto apprezzati, non posso dire niente. Ho sentito comunque tante polemiche e alcuni italiani che vivono qui in Francia, se la sono presa. Io invece trovo che le persone ignoranti siano dappertutto e che non è il momento, durante una crisi mondiale, di creare distanze e inimicizie soprattutto tra noi europei. Io sono fiera di essere italiana e l’Italia ha dimostrato di essere stata molto trasparente, attiva e adesso rappresenta un esempio per tanti paesi che si trovano a confrontarsi con questa realtà”.

Che emozioni prova?

Stranamente non ho paura per me quanto ho paura di contaminare, se fossi positiva, qualcuno dalla salute fragile. Ho semplicemente paura di provocare male agli altri in questo momento, evito quindi possibilmente i contatti con tutti”.

Infine, nonostante le frontiere chiuse e i contatti negati da questo virus che sta facendo il giro del mondo, è proprio la distanza che adesso sembra unire le persone: dalla Toscana, all'Italia, alla Francia e a tutto il resto, una sola frase ci accompagna e ci tiene tutti per mano: "Andrà tutto bene" ci ripetiamo noi, e lo scriviamo sugli striscioni appesi fuori dalle nostre case. "Tout ira bien" ci ha detto Bernardetta, con la stessa speranza.

I dati

Ad oggi, giovedì 19 marzo 2020, i casi positivi di coronavirus registrati in Francia sono 9.134. I pazienti attivi, ancora in cura, sono 8.268 e i decessi 264.

Margherita Cecchin

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