Deriva soprattutto dalla crisi delle relazioni commerciali con l'estero il danno che le aziende calzaturiere stanno subendo a causa della diffusione del Covid – 19.
A margine dell'assemblea delle aziende iscritte a Confindustria Toscana Nord, ecco la nota condivisa da tutti i partecipanti: “In occasione dell'apertura del Micam, meno di un mese fa, avevamo già annunciato che la diffusione del coronavirus costituiva un’incognita; e i primi segnali negativi li cogliemmo già durante i giorni di fiera. Ora purtroppo non si parla più di incognita, ma di drammatica certezza, che ci colpisce nel momento in cui avremmo dovuto consegnare le nuove collezioni. Non esistono ad oggi numeri certificati, ma la recente indagine che Confindustria ha realizzato fra i soci, e di cui oggi rende noti i primi risultati, attesta che il 60% delle imprese manifatturiere stanno contando i danni: fra esse il settore dell'abbigliamento e della lavorazione dei pellami è fra i più colpiti. Anche i calzaturifici, come le altre aziende del comparto moda, avranno dunque enormi difficoltà a ripartire dopo questo evento, se non supportati in maniera coerente con le necessità che abbiamo espresso.”
In questo senso, l’associazione nazionale Assocalzaturifici ha preso atto degli annunci ufficiali rilasciati dal Ministero degli Esteri, e si è riservata di valutarne l'effettiva applicabilità. Luigi Di Maio, in sede di conferenza stampa sul piano straordinario sul Made in Italy aveva infatti elencato una serie di azioni (rimborsi da parte di ICE Agenzia delle spese sostenute per la mancata partecipazione alle fiere organizzate da ICE stessa che sono state annullate, rinviate o a cui è stato impedito l'accesso alle aziende italiane; partecipazione gratuita, fino a marzo 2021, agli eventi internazionali organizzati da ICE Agenzia -200 iniziative in 50 mercati per cui è stato previsto uno stanziamento di 15 mln di euro-; servizi ICE gratuiti per le imprese fino a 100 dipendenti: dal 1° aprile e fino al 2021 blocco del contributo delle PMI ad ICE Agenzia; misure di credito all’esportazione).
Si intende che queste sarebbero comunque misure aggiuntive rispetto a quanto previsto in generale per il sistema manifatturiero italiano.
E’ ovvio inoltre che tutti gli aiuti alle imprese, anche dalla fiscalità locale, in questo momento sono preziosi: “ Ai Comuni che ospitano le nostre imprese, in Valdinievole e nella provincia di Lucca - proseguono i calzaturieri – chiediamo in particolare di valutare l'ipotesi di posticipare di almeno 2 mesi le scadenze per il pagamento di IMU e TARI”.
Fonte: Confindustria Toscana Nord
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro