Vivere cercando di rispettare l'ambiente ha innumerevoli vantaggi. Se incominciamo a cambiare stile di vita la nostra "impronta" ecologica può diventare più leggera permettendo così ad altri uomini, animali e piante di vivere accedendo ai diritti fondamentali della vita. E non per ultimo si risparmia anche un sacco di soldi. Avete mai pensato, per esempio, di recuperare l'acqua con cui lavate frutta e verdura? Vi stupirete nel notare quanti litri è possibile rcuperare (a volte anche decine) durante la giornata. Quest'acqua è utilissima, per esempio per annaffiare piante del terrazzo, lavare oggetti oppure essere utilizzata come scarico del Wc. Basta una semplice bacinella ed un secchio posto sotto il rubinetto. Personalmente recupero anche l'acqua del lavaggio delle mani e della doccia (da utilizzare solo per scarico Wc) e quella che andrebbe perduta nello scarico nell'attesa diventi calda. Alla fine del mese ho calcolato che, come singola persona, si può recuperare anche fino a 1000 litri al mese di acqua! Fate un po' voi i conti, considerando che questi oltre 1000 litri possono avere una nuova seconda "chance" di vita. Sopratutto se avete una famiglia.
Altra cosa interessante è recuperare l'acqua piovana, pratica questa sacra ai nostri nonni. Come ai loro tempi, si può posizionare dei secchi o appositi dispositivi sotto gli scarichi delle docce del tetto. Io quest'anno, ancora una volta, l'ho utilizzata per annaffiare i miei alberelli e per pulirci il terrazzo. Inutile dirvi che è un'acqua ottima per chi si cimenta ancora a stirare i vestiti. Sono ormai disponibili sistemi di recupero integrati per case dove l'acqua piovana viene recuperata, immagazzinata, depurata e reimmessa nel sistema idraulico domestico. Che aspettiamo a rendere obbligatori questi dispositivi per ogni casa costruita? Non vi sto a ricordare gli oramai diffusissimi frangigetto/miscelatori da posizionare sui rubinetti. Interessante è il prodotto "Altered:nozzle" che permette di risparmiare fino al 98% di acqua rispetto ad un normale rubinetto. Di tutta l’acqua presente sulla terra il 97,5 per cento è salata mentre del restante 2,5% soltanto l’1 per cento cade sotto la definizione «potabile». Ecco perché, oggi più che mai, è imperativo il risparmio e il giusto utilizzo di questo bene prezioso.
Curiosità. In alcune civiltà antiche, per risparmiare l'acqua di irrigazione, venivano utilizzati dei particolari orci di creta che, una volta riempiti di acqua, venivano sotterrati nei pressi dell'orto che si voleva coltivare. L'acqua inumidiva la creta e questo bastava per orti rigogliosi e senza sprechi di acqua. Oggi questa tecnologia è stata recuperata. Esistono i suddetti orci come delle speciali "carote" di creta da avvitare a bottiglie e da infilare nei vasi e nei pressi delle piante che volete coltivare. Esistono tuttavia altri sistemi di irrigazione per orti a risparmio idrico quantomai necessari. È importante scegliere anche piante a basso fabbisogno idrico, sopratutto se scelte per abbellire i nostri giardini o terrazzi. Le piante grasse rappresentano certamente la categoria migliore per affrontare l'emergenza climatica di cui facciamo parte.
L'Italia rappresenta in UE il primo paese per prelievi di acqua a uso potabile al giorno: ben 420 litri per abitante. Sempre in Italia il 47,9% dell'acqua prelevata alla fonte non raggiunge gli utenti a causa delle dispersioni idriche delle reti di adduzione e distribuzione. Nel 2017 nel Mezzogiorno 11 comuni capoluogo/provincia sono stati interessati da misure di razionamento nella distribuzione di acqua. Entro il 2030 il 47% della popolazione mondiale vivrà in zone ad elevato stress idrico. Attualmente nel mondo 507 conflitti imperversano nel mondo per il controllo delle risorse idriche.
Alessio Arrighi
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