Razzismo a Pisa, netturbino insultato dopo la rottura della spazzatrice

Ha ricevuto insulti razzisti dopo che la spazzatrice meccanica con la quale stava pulendo piazza Sant'Omobono a Pisa si è fermata. Questa la storia di un 50enne originario del Senegal ma da 24 anni in città, padre di tre figli e operatore ecologico della Avr. La ricostruzione dei fatti è affidata al quotidiano 'Il Tirreno'. Sono stati due esercenti a rivolgere gli improperi contro di lui in quegli istanti nei quali Kebe Bassirou stava aspettando la macchina sostitutiva. L'addetto è dovuto andare via e cambiare zona di intervento. Di seguito le reazioni del mondo della politica e dei sindacati.

Braccini (Fiom-Pisa): "Piena solidarietà al lavoratore Kebe Bassirou di Pisa"

Apprendiamo dalla stampa che un lavoratore mentre eseguiva il servizio di spazzamento manuale in piazza Sant’Omobono a Pisa, è stato costretto ad abbandonare il servizio a seguito di insulti e attacchi personali razzisti da parte di due commercianti.

É gravissimo che un lavoratore venga insultato così pesantemente, umiliato e denigrato. Esprimiamo piena solidarietà a Kebe.

La nostra civiltà democratica non è sorta dal nulla, i diritti ed il rispetto di ogni essere umano e dei lavoratori sono legati ai doveri di solidarietà.

La cultura dell’odio ha già prodotto tragedie nel corso del 900, odio contro chi è diverso per razza, religione, cultura, opinione.
Un odio talmente diffuso che ha giustificato poi qualsiasi azione, che ha portato a distruggere la libertà e la democrazia, in un momento in cui si pensava che comprimerle avrebbe portato maggiore progresso.

Siamo in una fase delicata, chi sta arretrando nelle condizioni materiali, invece di prendersela con chi glieli ha rubati, se la prende con i più deboli, che spesso sono stranieri e che sono sentiti come una minaccia.

Bisogna ribellarsi sempre alle ingiustizie ogni qual volta ci troviamo di fronte a situazioni che umiliano perfino la nostra coscienza, così come abbiamo l’obbligo di protestare in nome della libertà e della democrazia, che tanti sacrifici costò ai nostri padri e che costituisce ancora oggi la più seria garanzia di progresso civile.

Potere al Popolo: "Attacco razzista segnale del livello di barbarie"

Conosciamo Kebe da tanti anni, e sappiamo il valore umano e personale che incarna e rappresenta nella sua vita lavorativa e sociale. Le cronache ci raccontano come sia bastato un ritardo di pochi minuti per il guasto ad un mezzo di AVR con il quale ogni giorno pulisce piazza Sant’Omobono, per scatenare un odio razzista di alcuni commercianti del mercato che evidentemente va oltre il fatto specifico. Ma non vogliamo spendere parole di “elogio” per valorizzare una persona come lui, quasi a distinguerlo da altri, che potrebbero essere meno difesi perché meno “integerrimi”. Indipendentemente dal comportamento sociale o lavorativo di chi è arrivato nel nostro paese come migrante, l’attacco razzista che ha subito è il segnale del livello di barbarie toccato in alcuni ambenti della città, che però non la rappresentano tutta.

Nonostante la recente vittoria della lega alle elezioni amministrative pisane, gli anticorpi sociali antirazzisti prodotti nelle pieghe della nostra comunità sono molti e profondi, ben oltre la solidarietà ipocrita che spesso proviene dai partiti di “sinistra”, che come dimostra il governo in carica gestisce il cosiddetto “ordine pubblico” con i famigerati “decreti sicurezza” di Salvini.

Parliamo della solidarietà di classe che si crea nei luoghi di lavoro come nell’Igiene Ambientale di Pisa e provincia. Reduci da due anni di lotta dura per il rispetto dei loro diritti, i lavoratori di AVR, GEECO e ATI, insieme a quelli di Geofor hanno ottenuto un risultato enorme: la reinternalizzazione con contratto a tempo indeterminato di tutti i lavoratori di queste aziende in Geofor. Una vittoria di cui si è parlato molto poco, per l’evidente paura del “contagio” che può determinare.

Ebbene, durante questi due anni abbiamo affiancato questa lotta e abbiamo visto e compreso il profondo legame tra i lavoratori italiani e quelli provenienti dall’Africa, dall’Asia e dai paesi dell’Est, uniti in una battaglia dove il loro legame si è consolidato ancora di più. Come sempre nella storia del Movimento Operaio, più che la retorica antirazzista, il solidarismo umanitario e generico, vale l’unità di classe nei posti di lavoro e nei quartieri popolari, dove gli stessi bisogni fanno riconoscere le persone al di là del colore della pelle o della cultura di provenienza.

Su questa strada potremo sconfiggere alla radice il razzismo che serpeggia nella società, coscienti del fatto che alcune fasce della popolazione rimarranno ancorate al razzismo e alla xenofobia sia per ideologia (i fascisti purtroppo non sono stati ancora estirpati dal nostro paese), sia perché il razzismo è uno strumento perfetto per dividere e sfruttare al meglio i lavoratori stranieri ed italiani.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Kebe e tutto il nostro disprezzo per questi bottegai reazionari che vanno messi all’indice della nostra comunità.

Diritti in Comune: "Ricordo della segregazione razziale degli Usa degli anni '50"

Gli insulti che due commercianti hanno rivolto, in piazza Sant’Omobono, a un lavoratore dell’igiene urbana di AVR sono un chiaro e intollerabile episodio di razzismo. Un episodio che si inserisce, se mai ci fosse bisogno di ribadirlo, in un clima generale di odio e discriminazione sempre più diffuso e creato ad hoc. Solo due giorni fa, in piena situazione di difficoltà sanitaria del paese, il presidente del Veneto Zaia ha pensato bene di contraddistinguersi per delle inqualificabili e irresponsabili dichiarazioni contro la comunità cinese. Mentre si moltiplicano gli episodi di intolleranza, la Lega e la destra portano avanti una politica razzista e di odio: questi episodi, nient'affatto isolati, sono il frutto di quella politica.
La violenza degli insulti, che hanno letteralmente travolto il lavoratore di AVR, lo ha costretto ad interrompere il suo lavoro. La sua sostituzione con un lavoratore italiano ci fa sprofondare nel ricordo della segregazione razziale negli Stati Uniti degli anni '50. Di fronte a questa deriva, crediamo che la città di Pisa abbia il dovere di ribellarsi.

Per quanto ci riguarda, esprimiamo non solo la nostra solidarietà al lavoratore, ma chiediamo anche alle associazioni di categoria di prendere una posizione di ferma condanna, augurandoci al contempo che le autorità competenti svolgano le loro indagini e intraprendano gli opportuni provvedimenti contro i meschini autori di quegli insulti.

Nardini (PD): "Inaccettabile. Comune si costituisca parte civile"

"È inaccettabile che a Pisa un operatore ecologico venga insultato con termini nauseanti e carichi di razzismo per un guasto tecnico alla macchina spazzatrice.
Eppure è accaduto, nella centralissima Piazza Sant'Omobono, per bocca di due commercianti.

Sono frasi irripetibili, che hanno colpito un uomo che vive a Pisa da quasi venticinque anni e che hanno spinto il suo responsabile a fargli cambiare zona, facendo terminare il lavoro a un collega bianco. La cosa drammatica è che il Signor Bassirou riferisce che non è la prima volta che si verificano episodi del genere. Come esponente istituzionale del territorio e come italiana voglio scusarmi con lui. Spero anche che tutte le istituzioni facciano sentire la propria vicinanza a questo lavoratore che ogni giorno contribuisce a tenere la città pulita e ordinata e che si proceda all'individuazione degli esercenti per procedere legalmente nei loro confronti. In questo senso condivido la richiesta del Gruppo consiliare PD di Pisa al Comune di costituirsi parte civile. A Pisa, e ovunque, nessuna tolleranza per il razzismo"


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