Questa volta la richiesta di referendum non è partita con la solita raccolta firme dei cittadini, ma sono stati i senatori, con una iniziativa piuttosto anomala, a raccogliere 71 firme sufficienti a promuovere il referendum.
La richiesta è finalizzata a ridurre il numero dei parlamentari, quindi la rappresentanza, si vuol far credere ai cittadini che il taglio della riduzione dei costi sia una priorità economica e politica.
In realtà si vogliono oscurare le "voci fuori dal coro", riducendo i diritti delle minoranze politiche.
Diminuire, col taglio dei parlamentari, la spesa dello 0,007% nell'Italia, oberata dalla burocrazia, dalla rilevata opacità in molti bilanci, come da una diffusa evasione fiscale che sottrae risorse alla comunità, è una controriforma che indebolisce la democrazia.
Ridurre la rappresentanza dei territori, meno densamente popolati, può allontanare ancor di più i cittadini dalla partecipazione democratica così come con lo sbarramento al 5%, proposto nell'attuale legge elettorale in discussione si avrebbe uno sbarramento reale dell'8/9%.
Si vuole impedire l'entrata in Parlamento delle voci "fuori dal coro" di chi, come migliaia di giovani denunciano sempre più spesso la gravità della crisi climatica e contestando l'inerzia della politica rivendicano il diritto di credere nella giustizia sociale e nella partecipazione.
Con il NO al referendum, i Verdi-Europa Verde, vogliono fermare una controriforma e conservare e valorizzare i principi fondanti della democrazia come la difesa dei beni comuni e la partecipazione attiva alla vita pubblica.
Roberto Francalanci
Damiano Ghiozzi
Verdi-Europa Verde
Notizie correlate
Tutte le notizie di Empolese Valdelsa
<< Indietro