Chi ha fatto il servizio civile ha più possibilità di trovare lavoro: è il risultato di uno studio condotto sulla popolazione dei giovani toscani dal quale è nato il libro "Sviluppare valore nell'esperienza sul campo. Gli effetti del Servizio Civile in Toscana" di Valerio Martinelli e Alessandro Zuti edito da Franco Angeli e presentato questa mattina nella Sala Gonfalone del Consiglio regionale della Toscana.
Lo studio ha preso in esame i ragazzi che hanno fatto il servizio civile in toscana dal 2011 al 2018 e ha poi misurato quanti hanno trovato lavoro con un contratto da dipendente nei 18 mesi successivi alla conclusione dell'esperienza. L'età media dei giovani è 24 anni, complessivamente si tratta di oltre 20 mila persone che sono state suddivise in due gruppi: 3.900 femmine e 2.200 maschi che hanno fatto il servizio civile per un periodo minimo di 8 mesi e massimo di 12 mesi (suddivisi più o meno equamente tra pubblico e privato) sono stati messi a confronto con un gruppo di controllo composto da 9.700 femmine e 6.900 maschi che il servizio civile non lo hanno mai fatto.
Il risultato è evidente: chi ha fatto il servizio civile ha più possibilità di trovare lavoro e l'intensità dell'effetto varia in relazione al genere. Le giovani donne che hanno svolto il Servizio Civile, a distanza di 18 mesi dalla conclusione dell’esperienza, hanno una probabilità di essere occupate con contratto di lavoro subordinato maggiore del 18,7% rispetto alle loro competitors che invece non hanno avuto modo di partecipare al servizio. A distanza di 36 mesi dalla conclusione si riscontra ancora una differenza del 10,3% in favore delle giovani operatrici-volontarie del Servizio Civile. Risultati simili si hanno anche considerando l’intervallo dei 48 mesi.
Emiliano Manfredonia, vicepresidente vicario nazionale Acli sottolinea che “chi fa il servizio civile matura capacità relazionali che poi rispende nel mondo del lavoro. Non soltanto in settori affini come la cura della persona e i servizi sociali, ma anche in altri ambiti perché è l'atteggiamento mentale, la capacità relazionale che si matura durante l'esperienza di volontariato a fare la differenza”.
Fonte: Acli - Ufficio stampa
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