Una versione invernale del Navigarno si è svolta sabato otto febbraio, con una discesa dell’Arno in canoa da Caprona, sotto la celebre torre medievale nel pisano, fino a Marina di Pisa, per un totale di 26 chilometri.
Diciotto soci e socie della Canottieri Comunali Firenze hanno compiuto la discesa a bordo di undici imbarcazioni: cinque canoe polinesiane, un surfski e cinque canoe fluviali.
Questa nuova discesa dell’Arno segue le altre già compiute nel 2019, che hanno visto impegnati numerosi atleti alla riscoperta del fiume più importante della Toscana.
Almeno tre gli obiettivi raggiunti con la discesa da Caprona al mare.
Dal punto di vista sportivo, i ventisei chilometri di voga rappresentano un notevole traguardo di durata, arricchito dalla partecipazione mista di uomini e donne, di età comprese dai vent’anni fino ai master, che hanno usato almeno tre tipi diversi di canoa.
Come le altre volte, in questa discesa sono state valutate le condizioni generali del fiume e delle sponde, prendendo nota dei punti dove potrebbe essere migliorata la sicurezza e la praticabilità del fiume, nell’ottica della realizzazione di un percorso turistico-sportivo lungo l’Arno.
Guardando all’ambiente, purtroppo sono state riscontrate condizioni generali peggiori delle precedenti discese del fiume. La plastica era presente dappertutto, sotto forma di rifiuti di vario genere, dalle bottiglie alle confezioni fino ai sacchetti di plastica, rimasti appesi ai rami degli alberi dopo le passate piene del fiume. Durante l’inverno, quando la vegetazione è ridotta e gli alberi sono spogli, la plastica diventa un elemento onnipresente, offrendo un colpo d’occhio davvero preoccupante.
Giunti al mare, i diciotto ardimentosi pagatori sono stati accolti presso la Lega Navale di Pisa, che ha gentilmente offerto un prezioso e graditissimo aiuto logistico per lo sbarco. Oltre a questo, gli atleti della Canottieri Comunali hanno potuto usufruire degli spogliatoi e dell’ottimo pranzo a base di pesce.
Navigarno, insieme ai Navicelli, sta offrendo la possibilità di rivivere il fiume in un modo ecosostenibile, responsabile, turistico e sportivo al tempo stesso.
In questo progetto, la canoa si dimostra sempre di più il mezzo più versatile, comodo e divertente. Nelle ultime tre navigazioni dell’Arno, sono stati utilizzati tutti i tipi di barche: dragon boat, polinesiane, sup, surfski, canoa olimpica e fluviale.
Fonte: Ufficio Stampa
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