Rapina a Firenze, scoperti per le impronte digitali sul biglietto del pedaggio autostradale

Per una rapina avvenuta a Firenze il 3 aprile 2019, un 29enne e un 36enne entrambi della Campania sono stati arrestati dalla squadra mobile della polizia. A tradirli sarebbero state le impronte digitali rinvenute sui biglietti del pedaggio dell'autostrada dal tratto Napoli-Firenze. Il più anziano dei due era già in carcere in Olanda per un'altra vicenda. Il fatto riguardò un uomo che è stato pedinato e aggredito mentre stava entrando nel suo garage. Gli venne strappato l'orologio del valore di 2.500 euro. I due caricarono i motorini in zona Scandicci su di un furgone, con il quale poi si sono allontanati via autostrada.


Il comunicato della polizia

Nei giorni scorsi la Squadra Mobile di Firenze ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Firenze, a carico di un 29enne napoletano ed è in attesa di eseguire il medesimo provvedimento nei confronti di un complice, sempre originario di Napoli, attualmente ristretto in Olanda, entrambi gravemente indiziati di rapina aggravata in concorso.

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile con il coordinamento della locale Procura della Repubblica di Firenze, ha preso le mosse da una rapina avvenuta il 3 aprile 2019 a Firenze nel tardo pomeriggio: vittima un residente originario di Pistoia.

L’uomo, mentre stava rincasando dal lavoro e si accingeva a parcheggiare la propria auto nel garage di casa, è stato raggiunto alle spalle da un uomo con casco calzato che, a seguito di colluttazione, gli ha strappato dal polso l’orologio, del valore commerciale di circa 2.500 euro.

Dopo aver ottenuto il bottino, il rapinatore ha raggiunto un complice che lo attendeva a bordo di uno scooter per poi dileguarsi nel traffico.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti i due complici sono stati immortalati nel sistema di videosorveglianza cittadino e condominiale mentre seguivano la vittima e la rapinavano per poi sfrecciare nel traffico di Firenze a colpo compiuto fino alla zona di Piazzale Donatello. Qui i due complici si sono divisi e sarebbe entrato in gioco un secondo scooter, a bordo del quale è salito chi aveva materialmente rapinato l’orologio.

I due mezzi si sono infine diretti verso il Varlungo per poi entrare in autostrada al Casello Firenze Sud ed uscire a Scandicci. Pochi minuti dopo i due scooter sarebbero stati caricati su un furgone che è poi rientrato in autostrada a Scandicci, per uscire nella notte a Napoli Nord.

Il quadro indiziario ha trovato conforto sia nelle immagini del sistema autostradale che nelle impronte papillari trovate sui biglietti del pedaggio. La Squadra Mobile ha infatti scovato su un biglietto all’uscita Firenze-Scandicci un’impronta digitale appartenente ad un uomo del 1991 originario di Napoli e su un altro biglietto, con ingresso Firenze Sud, l’impronta corrispondente a quella di un uomo, sempre originario di Napoli, del 1984, entrambi già noti alle Forze di Polizia per reati di eguale natura.

Infine, le perquisizioni a Napoli presso le abitazioni dei due indagati hanno consentito di individuare indumenti corrispondenti a quelli indossati dai rapinatori e cristallizzati dai sistemi di videosorveglianza di Firenze.

Sulla scorta degli indizi, gravi, precisi e concordanti, emersi al termine delle indagini, il Pubblico Ministero ha richiesto applicazione della misura cautelare, che è stata accolta dal GIP.

L’ordinanza, al momento, è stata eseguita a carico del 29enne e si è in attesa dell’estradizione in Italia del complice di 36 anni, ristretto in Olanda per altro reato.

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