Sindaci e associazioni in piazza contro l'omofobia, Nardini (Pd): "Si educhino i giovani al rispetto"

Foto da Facebook

Siamo nel 2020 e succede ancora che un giovane venga insultato e picchiato perché gay e che una amica che lo difende venga anch'essa picchiata. Ci tengo poi a ricordare Eduarda, ragazza transessuale che si è suicidata nei giorni scorsi nella sua casa di Altopascio.

Succede ancora nonostante in questi anni, anche grazie all'approvazione della legge sulle unioni civili, si sia provato a rendere il nostro Paese più civile, ma tanto, tantissimo, resta ancora da fare.

Per questo oggi era giusto essere qui, in piazza ad Altopascio, davanti al Municipio, rispondendo all'appello di LuccAut, che ringrazio. Insieme a Simone, Francesca, alle Sindache di Altopascio e Santa Croce sull'Arno, a tante amministratrici e amministratori toscani, al Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, al collega Consigliere lucchese Stefano Baccelli, a tante associazioni, cittadine e cittadini.

Le istituzioni hanno il dovere di combattere tutte le discriminazioni e tutte le violenze, di essere al fianco di chi ha il coraggio di denunciarle. Per questo in Consiglio Regionale, pochi giorni fa, ho chiesto che si discutesse, e poi approvasse, una mozione urgente in merito a quanto accaduto.

È vile e schifoso che una donna o un uomo vengano discriminati e offesi per il proprio orientamento sessuale, figuriamoci quando si arriva ad una ignobile violenza fisica.

In questo Paese non abbiamo ancora approvato una legge contro l'omotransfobia: è un grave vuoto da sanare, siamo in estremo ritardo e lo sdegno non basta più.

Non possiamo poi ignorare l'importanza centrale di educare le giovani generazioni, a partire dalla scuola, al rispetto incondizionato delle differenze, senza proteggere pregiudizi e discriminazioni dietro il rischio inventato di una presunta teoria gender.

Soprattutto noi, donne e uomini delle istituzioni, dobbiamo diffondere una cultura del diritto a essere ciò che si è.

Per questo mi sembrano  incredibili e davvero di pessimo gusto le polemiche di chi attacca le Amministrazioni Comunali che hanno deciso di appendere la bandiera rainbow al Municipio.

Io quelle Amministrazioni mi sento di ringraziarle, davvero di cuore, perché difendono i diritti di tutte le loro cittadine e di tutti i loro cittadini.

Come ci ha ricordato Simone: "l'omofobia non è un prezzo da pagare ma una battaglia da vincere".

Alessandra Nardini, Consigliera Regionale della Toscana 

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