i.p.

Dal palco di Sanremo 2025: l’Italia è pronta a riprendersi il titolo dell’Eurovision?

Dalla sua prima edizione nel lontano 1951, il Festival di Sanremo, o festival della musica Italiana, ne ha fatta parecchia di strada. Sul suo palco si sono esibiti artisti di ogni calibro, tra nuove proposte, freschi talenti e autori già consacrati. Ormai la kermesse sanremese è diventata uno dei pilastri principali dell’arte musicale del nostro paese e, per molti, è anche il più importante.

Come ogni competizione che si rispetti, anche il festival di Sanremo alla fine dichiara un primo classificato, anche se il successo dei brani dopo il festival è tutt’altra storia. Come da tradizione, il vincitore del festival rappresenterà l’Italia in un’altra delle competizioni musicali più apprezzate e longeve, ovvero l’Eurovision Song Contest, dove rappresentanti di quasi tutte le nazioni europee si sfideranno a suon di musica con i loro cavalli di battaglia.

Il Festival di Sanremo di quest’anno è stato molto chiacchierato (cosa che in verità accade spesso), per diverse scelte, come ad esempio il conduttore e il numero dei partecipanti. Amadeus, apprezzatissimo conduttore, ha infatti lasciato il posto a Carlo Conti, il quale tornava così a condurre il festival di Sanremo.

I due sono molto diversi, con Amadeus molto più rilassato e “caciarone”, con tempi molto lunghi, mentre Carlo Conti si è dimostrato molto più pragmatico e sbrigativo, facendo del festival quasi una corsa. Anche la qualità dei brani è stata molto discussa ma si sa, questo è un fattore di gusti personali.

Sanremo 2025: tra musica, giochi e scommesse sull’Eurovision Song Contest

Le serate del festival di Sanremo si sono susseguite portando con loro tantissime speculazioni su chi sarebbe stato il vincitore. Ognuno dava per favorito il proprio beniamino, ma la classifica sembrava cambiare giorno dopo giorno. Proprio i piazzamenti finali della classifica sono stati un altro argomento di dibattito.

La vittoria della cantante Giorgia veniva data quasi per scontata, sia per il suo brano che per la sua voce, eppure quest’ultima si è classificata solo al sesto posto, accendendo nuovamente un dibattito sulla scarsa presenza di cantanti donna nella top 10. I primi cinque classificati infatti sono stati tutti al maschile e nel seguente ordine: ha vinto Olly, con la sua “Balorda Nostalgia”, seguito da Lucio Corsi al secondo posto e Brunori Sas a concludere il podio.

Quarto piazzamento per Fedez con la potentissima “Battito” e quinto posto per Simone Cristicchi, rientrato con la tenerissima “Quando sarai piccola”. Le polemiche e i colpi di scena non sono mancati neanche a festival concluso, con Olly che, a causa di un suo tour già tutto esaurito, ha rinunciato alla partecipazione all’Eurovision Song Contest, lasciando il posto a Lucio Corsi e la sua “Volevo essere un duro”.

L’Italia può vincere di nuovo l’Eurovision Song Contest?

Il nostro paese si è fregiato di diverse vittorie dell’Eurovision Song Contest, l’ultima delle quali a opera della rock band Maneskin nel 2021 con il brano “Zitti e buoni”, canzone che ha fatto esplodere la loro fama a livello mondiale. Da allora, la band ha suonato innumerevoli concerti sold out e conta più di venti milioni di streaming al mese su Spotify. Ha ottenuto successo anche nel mondo virtuale, essendo stata inclusa sia in Just Dance che nel Fortnite Festival. Sebbene ciò possa sembrare incongruente con la loro immagine grintosa, non sarebbero la prima band glam rock ad abbracciare un’estetica gamificata: i Guns N’ Roses hanno aperto la strada apparendo in diversi giochi da casinò. La band italiana punta all’immortalità del rock, proprio come la leggendaria formazione guidata da Axl Rose, nonostante il loro ingresso sulla scena sia avvenuto in modo leggermente fuori dagli schemi.

Lucio Corsi è quanto di più distante si possa accostare musicalmente ai Maneskin. Il suo genere è un rock semplice, classico e alternativo al tempo stesso, meta ballad, metà sonata. È indiscutibile che la forza di “Volevo essere un duro”, canzone che porterà in gara al contest europeo, risiede proprio nel testo, nelle sue parole, fattore che potrebbe essere limitante a livello europeo, dove potrebbe non essere capita dal pubblico di tutte le nazioni partecipanti.

Replicare il successo dei Maneskin, forti di una musicalità internazionale, rimane quindi difficile per Lucio Corsi. Bisogna ammettere però che, un altro cavallo di battaglia di questo cantautore, risiede proprio nel suo personaggio e nella sua voce. Quindi non resta che aspettare a Maggio e vedere come si piazzerà il nostro Lucio in questa competizione che, ricordiamo, vede l’Italia accedere direttamente alla fase finale in quanto facente parte delle Big Five.

torna a inizio pagina