Nuova aggressione nella notte a Prato, 47enne ferito a colpi di pistola

Nuova aggressione a Prato dove, la notte scorsa, un cittadino cinese di 47 anni è stato ferito a colpi di arma da fuoco alla spalla e a un braccio. Trasferito in ospedale, è stato operato. Secondo quanto reso noto dal procuratore di Prato Luca Tescaroli l'aggressione, per la quale sono in corso le indagini della squadra mobile, è avvenuta dopo le 2.30 della notte in via Meucci, intorno alla zona della cosiddetta Chinatown pratese.

La notte precedente, tra 17 e 18 aprile, sempre a Prato una donna cinese è stata ferita con un colpo di pistola durante un tentativo di rapina, mentre altre aggressioni a cittadini orientali sono avvenute il 9 aprile con quattro feriti e un'altra sempre la settimana scorsa. Intanto proseguono le indagini della procura sugli episodi di violenza nell'ambito della "guerra delle grucce", il conflitto tra aziende del settore logistica-abbigliamento di matrice cinese.

 

Le parole della Sindaca Ilaria Bugetti

"Il Comune di Prato, facendo anche oltre quello che gli compete, collabora storicamente con procura, prefettura e forze dell'ordine, che fanno un lavoro straordinario, e bisogna ricordare che qui c'è uno dei distretti tessili moda più importanti al mondo. Ma quando si parla di mafia, e io non ho dubbi su questo, a maggior ragione il governo deve venire e darci gli strumenti", per quanto riguarda più organici di magistrati, forze dell'ordine e ispettori del lavoro, "tutti aspetti per i quali il Comune non ha competenze". Così la sindaca di Prato Ilaria Bugetti in merito alla situazione per la cosiddetta 'guerra delle grucce' tra clan cinesi, come viene definita la lotta per il monopolio del ricco mercato degli appendiabiti e della logistica dell'abbigliamento in città.

"Ora è il momento in cui - aggiunge - oltre alle commissioni parlamentari, quella antimafia e quella sul lavoro, che vengono sul territorio da mesi, abbiamo bisogno di risposte" e "risolvere il problema dell'illegalità nel distretto", così da "far emergere invece la parte bella del distretto, quella che lavora e che è preponderante".

"Il nostro è un grido di allarme - osserva ancora -, lo chiediamo da anni, non solo a questo governo ma anche a tutti quelli precedenti. Non mi interessa il colore del governo". Bugetti sottolinea la carenza di organici di magistrati, forze dell'ordine e ispettori del lavoro, "del resto lo ha detto lo stesso procuratore capo Tescaroli, da Prato vanno via altri quattro pm, e ha anche parlato di armi spuntante perché non abbiamo personale sul territorio. La nostra polizia municipale collabora con le forze dell'ordine e da Roma ci mandano una volta al mese rinforzi per il progetto Alt caporalato ma non basta. Servono risposte strutturali e permanenti sul territorio". "C'è un lavoro enorme ma se avessimo gli strumenti potremmo in poco tempo mettere a sistema la situazione - conclude -. Al momento però tutto tace, non ho ancora avuto risposte dal governo. Resto speranzosa ma ancora non ne ho avute"

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