
La rivoluzione del vetro: 96,5% del materiale viene recuperato, la filiera corta fa risparmiare 570mila km all'anno riducendo di 480mila tonnellate di CO2, tagliate il 26% delle emissioni
Il 96,5% del vetro raccolto in Toscana viene riciclato. Lo straordinario successo di una filiera industriale da imitare raccontato a Empoli alla presenza dell’assessore regionale Monia Monni e del presidente nazionale di Coreve Gianni Scotti.
Quindici anni di riciclo del vetro che hanno fatto della filiera industriale toscana un modello di eccellenza, con performance particolarmente virtuose: rispetto al 2010 + 160% di vetro raccolto e +505% di vetro avviato a riciclo, con la fotografia attuale che incornicia un 2024 in cui si è raggiunto il 96,5% di effettivo riciclo sul totale raccolto in regione, pari a oltre 110mila tonnellate.
Tutto questo grazie alla straordinaria simbiosi industriale che si è venuta a creare tra una delle più grandi vetreria italiane, lo stabilimento Zignago di Empoli, l’azienda di preparazione al riciclo e di produzione del rottame PaF (pronto al forno), Vetro Revet, e l’azienda che in Toscana gestisce oltre 23mila contenitori sparsi in tutta la regione, Revet, società a capitale prevalente pubblico, controllata da Alia Servizi ambientali.
Fondamentale anche il supporto consortile con il consorzio nazionale di Riciclo del vetro, Coreve, in prima fila insieme alla Regione Toscana nel supportare l’evoluzione di questa filiera, che massimizza il valore della raccolta tramite il contatto diretto tra il riciclatore, il trattatore e il raccoglitore.
«Con il nuovo Piano regionale dell’economia circolare – ha detto l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni - la Toscana continua a spingere con forza sul miglioramento della raccolta quali-quantitativa del vetro e sul potenziamento della filiera industriale di riciclo. Stiamo migliorando le performance ambientali della gestione dei rifiuti nella nostra regione, credendo in un modello che valorizzi il gesto quotidiano della differenziazione compiuto dalle cittadine e dai cittadini all’interno di un processo virtuoso di recupero della materia che consenta anche di ridurre le tariffe”
«La vocazione industriale di Revet – ha detto l’amministratore delegato di Revet, Alessia Scappini - si misura dalla capacità di dare una seconda vita alla materia, individuando sbocchi o partnership attraverso l’innovazione di prodotto e di processo. Per la filiera del vetro ma anche per quella delle plastiche miste ci siamo riusciti e in questo scenario Revet ha assunto un ruolo fondamentale: da pioniere dell’economia circolare a punto di riferimento e modello industriale, così da contribuire in modo significativo al conseguimento della neutralità climatica italiana ed europea».
«Le chiavi di questo successo – ha detto il presidente nazionale di Coreve Gianni Scotti –sono state due scelte strategiche che come Consorzio stiamo promuovendo in tutto il Paese: la prima riguarda il passaggio alla raccolta monomateriale che consente di aumentare l’effettivo riciclo. La seconda è proprio la filiera corta entro i confini regionali, che consente di abbattere l’inquinamento ambientale e sociale dei camion che devono trasportare il rifiuto da una regione all’altra. La Toscana è stata brava ma a onor del vero anche in altre regioni esistono filiere analoghe, penso per esempio alla Sicilia, dove la raccolta fa tutta capo a Trapani e sta funzionando benissimo».
Questa riduzione del traffico su gomma è stata studiata nella carbon footprint e l’analisi del ciclo di vita (Lca) prodotta dall’azienda Ecolstudio, che è stata presentata stamani al museo del Vetro di Empoli da Ilaria Minardi: nel caso della Toscana la filiera corta ha permesso di risparmiare 570mila km l’anno pari a una riduzione di 480 tonnellate di CO2. Nel complesso della filiera, si parla per la Toscana di una riduzione del 26% delle emissioni di CO2 equivalenti rispetto al dato di letteratura di una filiera di riciclo tradizionale.
I benefici economici e ambientali della filiera erano stati invece raccontati dai professori Leonardo Borsacchi e Daniela Tacconi della Fondazione Pin dell’università di Firenze, che hanno preceduto la tavola rotonda a cui hanno partecipato l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni, il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi, il presidente di Coreve Gianni Scotti, la delegata Anci
all’ambiente per la Toscana (e vicesindaca di Firenze) Paola Galgani, il responsabile rapporti con i territori di Conai Luca Piatto, il ceo di Zignago Biagio Costantini, e il presidente di Revet Nicola Ciolini.
Fonte: Revet - Ufficio Stampa
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