
È stato firmato l'accordo quadro tra Beko Europe, il governo italiano, le Regioni e le parti sociali per il piano di trasformazione industriale dei siti ex Merloni e Whirlpool in Italia. L’intesa, approvata da oltre l’88% dei lavoratori, rappresenta un passo decisivo verso la riorganizzazione e il rilancio degli stabilimenti italiani, garantendo continuità produttiva e sostenibilità a lungo termine.
L'accordo riduce gli esuberi da oltre 1.900 a 1.224 (937 più 287 a Siena), puntando su uscite volontarie incentivate e ammortizzatori sociali per evitare licenziamenti. Viene salvata la fabbrica di Comunanza, confermata la produzione di frigoriferi a Cassinetta e avviato un percorso di reindustrializzazione a Siena, con il coinvolgimento di Invitalia e del Comune.
Il ministro Adolfo Urso ha definito l’accordo “storico” e un esempio di collaborazione per il rilancio del Made in Italy nel settore elettrodomestico. Beko investirà circa 300 milioni di euro fino al 2027. La Fiom-Cgil sottolinea la necessità di politiche industriali nazionali per rafforzare il comparto e l’occupazione.
Giani: "Un punto di partenza, non di arrivo"
“E’ stato siglato oggi un buon accordo. Ma considero questa importante tappa non un punto di arrivo, bensì di partenza”.
Così il presidente Eugenio Giani al termine dell’incontro che si è svolto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per la firma dell'accordo che chiude la vertenza Beko. Con il presidente Giani, il consigliere speciale per lavoro e crisi aziendali, Valerio Fabiani.
“L’acquisizione da parte di Invitalia dello stabilimento – ha proseguito Giani - conferma che abbiamo fatto bene a non arretrare mai dalla convinzione che Siena dovesse mantenere un sito industriale. Ringrazio il Governo per l’impegno, l’attenzione e il lavoro svolto”.
“Adesso – ha proseguito Giani – la partita e il lavoro non si fermano ma si spostano sulla ricerca e l’individuazione di un investitore che abbia le energie e la volontà di presentare un piano di reindustrializzazione dello stabilimento. La Regione seguirà attentamente ogni passaggio accompagnando un percorso che vogliamo si concluda con un solo risultato: che a Siena questo sito torni a dare lavoro e occupazione” .
Fonte: Regione Toscana
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