I lavoratori Beko approvano l’accordo: chiusura entro il 2025 e via alla reindustrializzazione

(foto di archivio)

Con una larga maggioranza, pari all’88,42% dei voti favorevoli, i lavoratori dello stabilimento Beko di Siena hanno approvato l’accordo preliminare raggiunto nei giorni scorsi tra azienda, sindacati e Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’intesa, votata oggi in assemblea, segna un passaggio cruciale nella vertenza aperta da mesi: lo stabilimento chiuderà ufficialmente entro il 31 dicembre 2025, ma sarà successivamente acquisito da Invitalia e dal Comune di Siena per avviare un progetto di reindustrializzazione.

Su 296 dipendenti complessivi, hanno partecipato alla votazione in 259, di cui 229 hanno espresso parere favorevole, 27 si sono detti contrari e 3 le schede bianche. Hanno preso parte al voto 234 operai su 268 e 25 impiegati su 28, confermando una forte partecipazione e un chiaro orientamento verso la soluzione proposta.

L’accordo prevede due possibili percorsi per i lavoratori coinvolti. Coloro che sceglieranno di lasciare volontariamente l’azienda entro la fine del 2025 potranno usufruire di un incentivo all’esodo pari a 90.000 euro lordi. In alternativa, sarà disponibile un periodo di cassa integrazione conservativa della durata di 24 mesi, accompagnata da un contributo economico una tantum di 15.000 euro lordi. Entrambe le opzioni mirano a offrire tutele economiche e una transizione sostenibile per i dipendenti coinvolti dalla chiusura.

La firma definitiva dell’intesa è attesa per lunedì 14 aprile presso la sede del Mimit, dove le parti ufficializzeranno il piano che punta non solo a gestire la fase di dismissione dell’attività, ma anche a garantire una nuova prospettiva produttiva per l’area senese, attraverso un intervento pubblico orientato alla reindustrializzazione del sito.

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