Polemica sui bagni "neutri" all'Itis Marconi di Pontedera

Inaugurati solo due giorni fa durante l'Happy Hour della Scienza e della Tecnica, i bagni neutri ( o gender less, senza genere) dell'Itis "Marconi" di Pontedera, hanno già scatenato la polemica politica.

L'annuncio della novità, in positivo, era stato fatto sui social dai Giovani Democratici di Pontedera il giorno stesso dell'evento, il 9 aprile: "Oggi l'ITIS G. Marconi di Pontedera si è fatto promotore di un modello educativo che auspichiamo: l'inaugurazione del bagno gender neutral durante l'apertura della XIV edizione dell'Happy Hour non rappresenta soltanto una cesura importante verso il modello Valditara, che affossa i processi inclusivi e torna ad obbligare nella scuola laica lo studio della bibbia, ma una vera e propria apertura verso un nuovo modello di educazione emotiva e sociale. I recenti e brutali femminicidi di Sara e Ilaria, uniti ad una mancata aggravante di crudeltà per quello di Giulia Cecchetin, mostrano la necessità di un cambiamento relazionale ed affettivo che passi attraverso le nostre istituzioni."

A stretto giro si sono però le voci contrarie. Gian Paolo Quercetani, consigliere comunale di Fratelli d'Italia di Pontedera, è intervenuto con una nota parlando di “Ennesimo attacco della sinistra alla natura della persona”. Per Quercetani "La realizzazione di bagni neutri è un tentativo di negare che l'umanità è composta da maschi e femmine. La vera libertà consiste nel vivere nel proprio corpo in coerenza con la propria identità, poiché ogni individuo è unico e non può essere ridotto a una neutralità che ignora la propria essenza." Nel suo intervento Quercetani paventa che si tratterebbe di un intervento illegale in quanto in contrasto con il DM 18 dicembre 1974, 3.9.1 sull’edilizia scolastica che recita che i servizi igienici “devono essere separati per sesso”.

E su questa linea sono anche gli interventi di Elena Meini e Susanna Ceccardi. Per Meini, consigliere regionale e capogruppo della Lega e candidata in pectore del Carroccio alle prossime elezioni regionali: “C’è una paura, anche nelle istituzioni scolastiche e universitarie, di non essere abbastanza ‘politicamente corretti’, di avere il dovere morale di seguire battaglie che dietro il paravento dell’inclusività nascondono l’intento di scardinare i capisaldi della società. Una deriva ben rappresentata dai bagni ‘no gender’, è arrivata anche a Pontedera”. Nel suo intervento Meini ricorda però che i bagni neutri di Pontedera non sono una rarità nel panorama italiano: “Prendo atto che i bagni ‘no gender’ sono il 10 per cento, ma domando: a chi saranno destinati? La battaglia dei bagni, come l’ha definita la femminista Marina Terragni, implica la sostituzione del sesso con il genere. Sostituzione che, specie se si parla di istituzioni, apre a derive assai preoccupanti e che ledono in primis le donne”, conclude Meini.

Anche Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega, parla di "ennesima forzatura ideologica imposta da una sinistra che vuole distruggere l’identità sessuale, cancellando la biologia e il buon senso"

Sono però molte le scuole e gli spazi pubblici, in Italia, che progressivamente si stanno dotando di indicazioni senza genere all'ingresso delle toilette. Tra le istituzioni piu note la Bocconi di Milano, il liceo artistico di Brera, il Vittorini, il liceo artistico Cassinari di Piacenza e l’Accademia di Belle Arti di Catania, il liceo Galilei a Trieste, il Politecnico di Torino. Vale poi la pena ricordare poi che, per la scuola, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto Istruzione e Ricerca all'articolo 21 intitolato "Transizione di genere", prevede che le amministrazioni scolastiche riconoscano l'identità alias al dipendente (sono già 440 le scuole italiane che hanno attivato la carriera alias) che ha intrapreso un percorso di transizione di genere e ne faccia richiesta. Fra questi diritti anche quello, per il personale transgender, di utilizzare "spogliatoi e servizi igienici neutri o corrispondenti alla loro identità di genere". Una previsione contrattuale che, anche se si riferisce al personale scolastico (docenti e ATA) e non agli studenti, indica un movimento di cambiamento sociale in atto.

Nardini: scelta di garanzia e rispetto

Sulla questione interviene con una nota l'assessora regionale Alessandra Nardini, per la quale "l'introduzione di bagni neutri garantisce a ogni persona di vivere in un ambiente pienamente rispettoso delle diverse identità di genere. Questo è tanto più importante in una fase delicatissima come l'adolescenza. Questa iniziativa, già diffusa in tanti Paesi e in istituzioni scolastiche e accademiche anche italiane, permette infatti anche alle persone che non si riconoscono nel binarismo di genere di non sentirsi discriminate. È una scelta che dimostra, da parte della scuola, di voler far sentire ogni persona pienamente parte della propria comunità scolastica. Alla destra italiana, al consigliere Quercetani e all'immancabile europarlamentare Ceccardi interessa solo portare avanti la propria squallida propaganda contro la fantomatica teoria gender e la loro crociata contro il pieno riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQIA + da estremisti trumpiani di destra quali sono, fregandosene del benessere delle persone adolescenti e di costruire per loro ambienti sicuri e accoglienti. Discriminare è il punto numero uno del loro programma politico. Massima solidarietà all'Istituto Marconi e al dirigente Robino per questi biechi attacchi."

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