Aiuto al suicidio nel caso Massimiliano: imputazione coatta per Cappato, Lalli e Maltese

A seguito dell’ordinanza della giudice per le indagini preliminari, con la quale è stata disposta l’imputazione coatta, il pubblico ministero ha formulato l’imputazione nei confronti di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Chiara Lalli e Felicetta Maltese, per aver, in concorso fra loro, aiutato Massimiliano, affetto da sclerosi multipla in stato avanzato, fonte di sofferenze intollerabili, a raggiungere la Svizzera, dove ha avuto accesso legalmente al suicidio assistito attraverso l’autosomministrazione di un farmaco letale.

A seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 135/2024 che aveva ampliato il requisito del trattamento di sostegno vitale, la GIP di Firenze aveva comunque ritenuto necessario un processo. Per questo, a seguito dell’imputazione coatta, formulata dal Pubblico Ministero, il giudice per l’udienza preliminare ha fissato l’udienza per il prossimo 4 giugno.

Dichiarano Marco Cappato, Chiara Lalli e Felicetta Matese: “Affronteremo il processo con serenità come abbiamo fatto finora, convinti che l’aiuto fornito a Massimiliano è stato un aiuto doveroso e necessario, affinché una persona affetta da una patologia irreversibile e con sofferenze intollerabili potesse essere libera di scegliere come morire, anche se non – ancora – attaccata a una macchina”.

 

Fonte: Associazione Luca Coscioni



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