
Si tratta di una preziosa pagina miniata del ‘200 e di una porzione di predella risalente agli inizi del XVI secolo
Una pagina miniata del '200 e una porzione di predella del XVI secolo sono stati recuperati dai carabinieri tutela patrimonio culturalee restituiti alla Diocesi di Pistoia. La cerimonia è avvenuta il 10 aprile con la consegna al vescovo Tardelli.
Si tratta di una preziosa pagina miniata del ‘200, recante capo lettera “F” di Factus Est e con l’immagine raffigurante Cristo Benedicente, facente parte di un graduale liturgico trafugato nel 1995 dalla Parrocchia di S. Paolo a Pistoia, e una porzione di predella risalente agli inizi del XVI sec. di Bernardino Del Signoraccio.
Come riportano i carabinieri, la pagina miniata fa parte di un graduale in tre volumi databile all’ultimo terzo del secolo XIII, commissionato come corredo “di canto fermo” per la Chiesa del convento di San Francesco al Prato in Pistoia. "La carta presenta una cartulazione romana in rosso sul recto e una colonna di testo composta da un sistema a 5 linee di testo e 5 tetragrammi con neumi. La miniatura di penna è realizzata da un calligrafo toscano, mentre la miniatura di pennello da una bottega fiorentina, Maestro Geometrico/Maestro di Sant’Alessio (attr.)" scrivono i militari.
Le indagini del nucleo Tpc sono partite dalla segnalazione di un cittadino di Londra, collezionista e studioso d'arte. Così è stato individuato il bene, rubato nel 1995 dalla chiesa e venduto a una casa d'aste in Gran Bretagna. Il possessore del bene, compresa la reale provenienza della pagina miniata, si è messo a completa disposizione affinché potesse essere rimpatriato in Italia.
La porzione di predella dipinta a tempera su tavola, risalente agli inizi del XVI sec. e attribuita a Del Signoraccio Bernardino D’Antonio (1460/1540), raffigurante “Cristo emergente dal sarcofago, tra i Santi Giovanni Evangelista e Maria Maddalena”, è stata segnalata da un privato cittadino il quale, alla morte di un congiunto che la possedeva all’interno della propria abitazione, notando la particolarità del bene, l'ha fatto a un esperto d’arte. Quest’ultimo l'ha riconosciuta con l’aiuto di una pubblicazione relativa all’artista, come appartenente al corredo artistico di una chiesa di Pistoia. I successivi accertamenti svolti dal personale del Nucleo TPC di Firenze hanno accertato che la predella era stata rubata il 30 settembre 1982 dalla Chiesa di San Felice a Pistoia.
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