
Giusy Conti aveva 17 anni, viveva a Rigutino, poco fuori Arezzo. Amava Moser e il ciclismo, Piquet e la Formula Uno, il tennis, tutto lo sport in generale. Viveva per il suo Arezzo e, soprattutto, per la grande passione bianconera: era una fan viscerale del calcio e della Juventus. Era a Bruxelles col padre mercoledì 29 maggio 1985 prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool. È una delle due donne - la più giovane - a esser stata uccisa all'Heysel. Luca Serafini, giornalista toscano, ha raccontato la sua storia ne "La ragazza dai pantaloni verdi" edito da Effigi.
Scrivere una storia simile all'apparenza può sembrare facile, perché siamo abituati - tra tv e giornali - alla pornografia del dolore. Serafini invece fa tutto un altro lavoro e restituisce un libro fragile e delicato, commovente e duro, in cui non indugia mai sulla tristezza ma, anche se può sembrare strano, ispira un senso di speranza e quasi di felicità nel ricordo di una ragazza prodigiosa come Giusy Conti.
Non è un libro sull'Heysel, o meglio, non è un libro dove l'Heysel è protagonista. "La ragazza dai pantaloni verdi" è la vita, breve ma appassionata, di una ragazzina innamorata dello sport, della famiglia, molto religiosa e ottima a scuola. È il racconto toccante e forte di chi è rimasto, chi ha vissuto e vive nel suo nome.
Titolo: La ragazza dai pantaloni verdi
Autore: Luca Serafini
Casa editrice: Effigi
Anno di pubblicazione: 2025
Pagine: 192
Prezzo di copertina: 18 euro
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