Aggressioni operatori sanitari, i dati della AUSL Toscana Nord Ovest

La UIL FPL di Lucca, con il Segretario Provinciale Pietro Casciani e i rappresentanti RLS-RSU Andrea Lunardi, Luca Menicucci e Fausto Delli Rls Rsu, Maria Teresa Nelli Rls Valle del Serchio e Marcella Oleari Rls della Versilia, hanno analizzato i dati degli infortuni per aggressione agli operatori della ASL Toscana Nord Ovest, alla luce della recente Delibera della Regione Toscana n. 205 del 24 febbraio scorso sulle linee guida.

“Questa delibera rappresenta un passaggio importante – afferma Pietro Casciani, Segretario provinciale UIL FPL Lucca e Responsabile Sanità per la UIL FPL Toscana – perché per la prima volta vengono stabilite linee guida comuni da seguire su tutto il territorio regionale. È un punto di partenza fondamentale: finalmente si mettono a disposizione strumenti per dare organicità e uniformità a un problema che oggi viene affrontato in modo disomogeneo dalle singole aziende sanitarie.”

Tuttavia, Casciani sottolinea come le differenze non si limitino solo alle ASL: “Anche le prefetture e le procure non adottano criteri uniformi nella gestione del fenomeno delle aggressioni. Alcune prefetture hanno messo in atto buone pratiche che possono essere d’esempio e auspichiamo che anche le procure adottino modalità omogenee su tutto il territorio regionale per la gestione delle denunce d’ufficio”.

I DATI DELLA USL NORD OVEST 

Piana di Lucca e Valle del Serchio (Piana di Lucca, Valle del Serchio e Versilia)

2018: 11 denunce

2019: 30 denunce

2020: 8 denunce

2021: 18 denunce

2022: 23 denunce

2023: 15 denunce

2024: 16 denunce

Zona Versilia (dati forniti dal RLS/RSU Fausto Delli):

2018: 9 denunce

2019: 13 denunce

2020: 6 denunce

2021: 4 denunce

2022: 9 denunce

2023: 7 denunce

2024: 8 denunce

Come Uil fpl abbiamo inserito questo argomento nel piano di formazione per i nostri candidati Rsu, visto che prossimamente in data 14,15,16 Aprile si terranno le elezioni Rsu nel pubblico impiego e per noi in sanità e negli enti locali.

Le categorie maggiormente colpite sono, infermieri, OSS, assistenti sociali, educatori professionali, medici, amministrativi addetti ai front office. "Nessuno è escluso: il problema è diffuso e trasversale. Dal portiere/centralinista al primario", ribadiscono i RLS Andrea Lunardi, Luca Menicucci e Fausto Delli.

Le proposte UIL FPL per contrastare le aggressioni

Potenziamento delle misure di sicurezza nei luoghi considerati “caldi” come pronto soccorso, SPDC, Rems, servizi sociali e assistenza domiciliare.

Maggiore investimento economico per garantire ambienti sicuri.

Campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza, anche attraverso interventi nelle scuole medie e superiori per promuovere l’educazione civica.

Supporto legale e psicologico completo da parte dell’ASL per tutti gli operatori vittime di aggressioni.

Formazione continua degli operatori per la gestione e la prevenzione dei comportamenti violenti.

“La nostra parola d’ordine è zero infortuni e per noi ‘Zero aggressioni’ – conclude Casciani – ed è su questo obiettivo che continueremo a batterci come UIL fpl, perché la sicurezza di chi cura è un diritto inalienabile”.

Fonte: UIL FPL - Ufficio Stampa

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