
Un’importante operazione congiunta della Guardia di Finanza di Prato, del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana Centro, del Nucleo Investigativo dei Carabinieri e del Nucleo Tutela del Lavoro ha portato alla scoperta di gravi condizioni di sfruttamento lavorativo in tre aziende tessili gestite da imprenditori cinesi. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Prato, ha portato a perquisizioni, ispezioni e sequestri nelle imprese, specializzate nella produzione e confezione di capi d’abbigliamento.
Lavoratori sfruttati: turni massacranti e condizioni precarie
Le verifiche hanno permesso di individuare 23 lavoratori irregolari, privi di permesso di soggiorno, per lo più di nazionalità cinese e pakistana. Gli operai erano costretti a lavorare 12 ore al giorno, sette giorni su sette, con paghe a cottimo ben al di sotto della soglia minima legale. In molti casi, la retribuzione avveniva in contanti, salvo per alcuni lavoratori regolari che ricevevano una piccola parte dello stipendio tramite bonifico.
Le condizioni di vita erano altrettanto critiche: gli operai vivevano in alloggi fatiscenti, forniti dai datori di lavoro, privi di adeguati standard igienico-sanitari.
Arrestato un pregiudicato ricercato
Durante le perquisizioni, è stato individuato un lavoratore che, fornendo false generalità, ha tentato di nascondere la sua identità. Gli accertamenti hanno rivelato che si trattava di un pregiudicato, condannato a tre anni e sei mesi di reclusione per tentata estorsione aggravata nei confronti di un imprenditore cinese. L’uomo, già destinatario di un ordine di esecuzione della pena, era anche coinvolto nell’inchiesta "China Truck" per associazione mafiosa ed estorsione aggravata. Attualmente, è detenuto presso la casa circondariale di Prato.
Arrestati due imprenditori per sfruttamento del lavoro
L’operazione ha portato all’arresto in flagranza di reato di due imprenditori, accusati di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e impiego di manodopera clandestina. L’accusa include anche il favoreggiamento della permanenza irregolare di lavoratori stranieri sul territorio italiano.
Un ruolo chiave nelle indagini è stato svolto da alcuni operai, che hanno deciso di collaborare con le autorità fornendo prove significative, tra cui quaderni manoscritti contenenti registri di produzione.
Indagini in corso
L’operazione segna un duro colpo allo sfruttamento nel settore tessile pratese. Tuttavia, la responsabilità degli arrestati dovrà essere valutata nel corso del procedimento giudiziario. In base alla presunzione di innocenza, potranno essere ritenuti colpevoli solo in seguito a una sentenza definitiva.
Notizie correlate
Tutte le notizie di Prato
<< Indietro