
Per invitare a riflettere sulle disparità di genere nel mondo delle libere professioni, Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino hanno messo su con Lo Stanzone delle Apparizioni una performance teatrale, provando ad andare oltre il politically correct di maniera.
Ne è venuto fuori "Per soli uomini. Bugiardino per maschi inconsapevoli". Con la regia di Matteo Marsan, lo spettacolo è basato su racconti di disparità quotidiana di libere professioniste.
L’idea è nata su impulso della Commissione regionale dei soggetti professionali, l’organismo consultivo di giunta e consiglio regionali composto da rappresentanti delle professioni intellettuali. “Come Regione Toscana abbiamo deciso, anche grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo + 2021-2027, di affiancare alle tante misure che come Regione mettiamo in campo per favorire l'occupazione femminile e che in questa legislatura abbiamo potenziato e innovato, anche iniziative di sensibilizzazione per favorire davvero quel cambiamento culturale, necessario e urgente volto a superare discriminazioni e disuguaglianze, andando a sradicare pregiudizi, destrutturare stereotipi e ruoli di genere”, ha spiegato l’assessora al lavoro e alle pari opportunità Alessandra Nardini, che è anche presidente della Commissione.
Questo “bugiardino” tratta il tema con ironia e realismo.
E dopo il debutto ad alto gradimento e partecipazione nell’ambito dell’ultima edizione della Fiera Toscana del Lavoro, ieri, martedì 1° aprile, è stato al centro di un pomeriggio di riflessione all’insegna della cultura e del confronto. Al Teatro La Compagnia di Firenze si è svolto “Riflessi di genere: Teatro e dibattito”, in cui sono intervenute oltre alle tre artiste e all'assessora Nardini, anche Cristina Manetti, capogabinetto del Presidente della Giunta regionale, la direttrice Francesca Giovani e l'autorità di gestione del FSE+ Elena Calistri, Natalia Faraoni, ricercatrice Irpet e Sandra Vannoni, vicepresidente della Commissione regionale dei soggetti professionali.
“La riflessione sulle disuguaglianze di genere non si può e non si deve eludere – aggiunge l’assessora Nardini -. Ancora oggi esistono tante e profonde le disuguaglianze di genere, a partire dal mondo del lavoro, e le discriminazioni che le donne subiscono in una società ancora oggi così patriarcale come la nostra sono sempre più intollerabili in una società che vuole definirsi civile. Destrutturare stereotipi, pregiudizi e ruoli di genere significa promuovere reali pari opportunità e significa anche favorire lo sviluppo del nostro Paese che sta continuando a non riconoscere e non valorizzare il talento delle donne, che nel mondo del lavoro continuano a subire una segregazione orizzontale e verticale”.
Per la capo di gabinetto Cristina Manetti: "Per contrastare il patriarcato - dice Manetti - dobbiamo iniziare subito, partendo dalle scuole e dagli asili. I bambini - ha spiegato- sono come spugne: ci osservano, prendono esempio da noi. È responsabilità degli adulti offrire loro modelli positivi. Lavoriamo quindi sull'educazione, sia a scuola che in famiglia, aiutandoli a esprimere e gestire le emozioni, un aspetto spesso sottovalutato. Non dimentichiamo, inoltre, le grandi lotte portate avanti da tante donne in passato per garantirci i diritti di cui oggi godiamo. Su questo punto bisogna fare molta attenzione: la storia ci insegna che, se ci distraiamo, rischiamo di perdere ciò che abbiamo conquistato".
Fonte: Regione Toscana
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