Leggerissimo: "Dieci leggi antipovertà" di Saverio Bargagna

C'è un paesino tra i colli toscani che ha deciso di abolire la povertà, sono tutti ricchi per decreto. E addirittura sono tutti sani. Inoltre fa pure guerra a delle isole nell'oceano, permette l'accesso in centro solo ai suv, e tanto altro ancora. Il paesino si chiama Pontarno, non esiste ma potrebbe esistere, data la china che sta prendendo la politica mondiale (e quindi anche quella italiana, persino quella localissima). Se l'è inventato Saverio Bargagna nel suo nuovo romanzo edito dalla pisana Astarte, il cui titolo è tutto un programma: "Dieci leggi antipovertà".

La vicenda è raccontata in prima persona da un personaggio che si fa chiamare Leccaculo, e già si parte bene. Il tono di tutto il romanzo è canzonatorio, simpatico, senza mai essere banale o triviale. "Dieci leggi antipovertà" è un chiaro esempio di feroce (e riuscitissima) satira moderna, in cui si prende di mira chi sta più in alto e non - come troppo spesso avviene - chi è in difficoltà. Una nota di merito anche per la scelta dei nomi, un po' alla Pirandello e un po' alla Rodari, con cui si capisce già da subito il carattere del personaggio.

Bargagna è giornalista a La Nazione e conosce il mondo della politica, regionale e/o locale. Sa bene come ci si comporta in special modo nei paesini e questa sua conoscenza diventa un'arma per prendere, e prendersi, un po' in giro in modo raffinato e senza mai mancare di rispetto. Le pagine scivolano via veloci con un ritmo da commedia all'italiane e ci si diverte, eccome se ci si diverte.

Titolo: Dieci leggi antipovertà
Autore: Saverio Bargagna
Casa editrice: Astarte
Anno di pubblicazione: 2025
Pagine: 230
Prezzo di copertina: 14 euro


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