
Peirano, presidente Lilt Firenze: "La prevenzione è la migliore arma. Per smettere di fumare e fare in modo che sempre più persone accedano agli screening è fondamentale sensibilizzare"
Il senso di colpa associato all’abitudine al fumo è un freno all’adesione alle proposte di prevenzione e condiziona pesantemente il comportamento del forte fumatore. È quanto emerge da uno studio qualitativo sulla propensione individuale dei fumatori all’adesione agli screening del tumore al polmone e ai programmi di cessazione del fumo, un progetto di ricerca finanziato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (Lilt), coordinato dall’Associazione Provinciale Lilt di Firenze, da Luoghi di Prevenzione /Lilt Reggio Emilia e dall’Azienda Usl-Irccs di Reggio Emilia, che è stato pubblicato oggi 5 marzo su Plos One, una importante rivista scientifica internazionale. Lo studio si basa su interviste individuali e di gruppo (focus group) e ha confermato che il fumatore tenace, pur informato riguardo ai rischi correlati al tabacco, instaura con la sigaretta un rapporto che lo porta a procrastinare o a rifiutare di sottoporsi a interventi di prevenzione o screening.
In linea con le raccomandazioni europee sugli screening oncologici, l’offerta di uno screening per la diagnosi precoce del tumore al polmone è oggi considerata una buona occasione per innescare processi di riflessione e cambiamento comportamentale nei soggetti fumatori.
"Questi studi possono rivoluzionare il modo di concepire e di progettare gli interventi di prevenzione oncologica, tenendo in considerazione le dimensioni psicologiche e sociali del comportamento umano, cioè i meccanismi psico-comportamentali che favoriscono la disassuefazione dal fumo" sostiene la Dott.ssa Sandra Bosi, Direttrice di Luoghi di Prevenzione/Lilt di Reggio Emilia che, insieme con il coordinatore dello studio Dr Eugenio Paci (Lilt-Associazione Provinciale di Firenze), conferma che l’offerta di programmi antitabagismo favorisce una complessiva azione di prevenzione. "Una integrazione che si sta dimostrando importante nei progetti pilota di screening per il tumore del polmone che sono in corso in Europa e in Italia nella prospettiva di un programma nazionale di screening" informa il Dr Paolo Giorgi Rossi, direttore della Unità di Epidemiologia e Comunicazione della Ausl-Irccs di Reggio Emilia.
"La dipendenza dal fumo e i meccanismi di prevenzione non sono solo un problema individuale" asserisce il prof. Francesco Schittulli, Presidente nazionale della Lilt. "I costi sociosanitari sono ingenti e dobbiamo esserne consapevoli. Tali risultati offrono, pertanto, un’apprezzabile prospettiva di sanità pubblica, rafforzando l’integrazione e quindi l’efficacia delle strategie di prevenzione, screening e promozione della salute".
LA LILT E IL CONTRIBUTO TOSCANO
Nella Regione Toscana questo progetto è frutto della collaborazione tra la Lilt di Firenze (centro coordinatore dello studio), l’Unità di pneumologia/Dip. Cardiotoracico e vascolare dell’AOU di Pisa, i Centri Antifumo della Asl Area Vasta Centro di Prato e Borgo San Lorenzo e quello della AOU Careggi, l’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO) di Firenze.
"La prevenzione è la migliore arma che abbiamo contro il cancro" afferma Alexander Peirano Presidente di Lilt Firenze. "Per smettere di fumare e fare in modo che sempre più persone accedano agli screening e ai controlli è fondamentale sensibilizzare i cittadini e questa ricerca ci aiuta a capire come farlo nel modo migliore. La LILT di Firenze propone nei suoi ambulatori ai cittadini che fumano gruppi di disassuefazione dal fumo e interventi farmacologici con professionisti esperti LILT. La Lega Italiana per la lotta contro i Tumori (LILT) in Italia e in Toscana è da decenni protagonista nella lotta contro il tabacco e ha contribuito a sviluppare e promuovere modelli di intervento per sostenere i fumatori che desiderano smettere, adottando modelli psico-comportamentali di cessazione del fumo".
GRUPPO DI LAVORO
LILT Firenze: Eugenio Paci (coordinatore dello studio), Claudia Bricci, Silvia Marini, Simonetta Salvini, Elisabetta Bernardini, Alexander Peirano; LILT, Reggio Emilia: Sandra Bosi (Luoghi di Prevenzione), Ermanno Rondini; Unità di ricerca qualitativa, AUSL-IRCCS Reggio Emilia, Reggio Emilia: Luca Ghirotto, Matías Eduardo Díaz Crescitelli; Unità di Epidemiologia , AUSL-IRCCS di Reggio Emilia, Reggio Emilia: Paolo Giorgi Rossi, Olivera Djuric, Elena Camelia Ivanciu; Dipartimento di chirurgia e patologia medica e molecolare, AOU Pisa :Laura Carrozzi; Dipartimento Cardiotoracico e vascolare, AOU Pisa: Francesco Pistelli, Valentina Bessi; Centro anti-fumo- AOU Careggi- Firenze; Salvatore Cardellicchio, Chiara Cresci
Centro anti-fumo, AUSL Toscana Centro, Prato: Patrizia Gai, Valentina Galli; Centro anti-fumo, AUSL Toscana Centro, Borgo San Lorenzo: Giacomo Lavacchini; Unità di Epidemiologia e Governo Clinico, Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica (ISPRO), Firenze: Giuseppe Gorini, Donella Puliti
Collaboratori: Francesco Rivelli, Fabio Falcini, Antonio Nicolaci, Angela Zannini, Gerardo Astorino, Marco Tamelli, Salvatore Cardellicchio, Matteo Ameglio, Cristiano Chiamulera, Giovanni Forza, Francesco Torino, Giovanna Cordoprati, Silvia Stoppa, Francesca Ziron, Andrea Lopes Pegna (dec).
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro