
"Il cambiamento climatico impone un riassetto della protezione civile. In Toscana tra febbraio e marzo abbiamo avuto un'allerta rossa e siamo in attesa della seconda allerta arancio. Abbiamo avuto allagamenti e disagi in buona parte del nostro territorio regionale". Così il presidente delle Pubbliche Assistenze Toscane, Dimitri Bettini, nel dare il via alla nuova mobilitazione di volontari in attesa del fine settimana che si annuncia nuovamente caratterizzato dal maltempo.
"Le Pubbliche assistenze toscane - ha detto - sono state in grado di mobilitare nelle due emergenze circa 400 volontari e volontarie, arrivati dalle zone della nostra regione e che si sono uniti a chi già stava operando a livello locale. Nell’ultima allerta, visti i danni provocati dal passaggio delle acque è stata impiegata anche la colonna di Anpas Nazionale, grazie alla quale è stato possibile reperire altre persone chiamate a operare nell’empolese, nell’area metropolitana fiorentina, in provincia di Prato e Pisa". La resilienza non basta, serve sicuramente un nuovo modello di intervento.
"Dal 2023, anno in cui Campi Bisenzio è finita sott’acqua - ha detto ancora Bettini - le istituzioni sono state resilienti dal punto di vista del potenziamento delle opere per la sicurezza idraulica. Lo scolmatore dell’Arno e le casse d'espansione lungo il fiume sono state determinanti solo la scorsa settimana. Ma l’intensità dei fenomeni sempre crescente purtroppo non ci mette al sicuro. Emergenze come quelle che abbiamo affrontato in questi due mesi impongono una riflessione profonda, dal punto di vista delle dotazioni e sulla capacità di intervento delle forze in campo. Per questo coi responsabili della protezione civile, Roberto Poggiani e Marco Lattanzi stiamo lavorando per un riassetto del settore che potenzi la naturale attitudine dei volontari a essere presenti quando c’è necessità con la preparazione necessaria e con la capacità anche di coordinare chi invece, non organizzato, si presenta spontaneamente per dare una mano".
"Voglio ringraziare tutti i nostri volontari che si sono adoperati per aiutare le persone. Come tradizione Anpas organizzeremo un evento per stare insieme. I nostri ragazzi e ragazze fanno questo perché hanno ‘passione per la vita’ come dice uno dei nostri claim. Come sempre chi scende in strada per aiutare non si aspetta ringraziamenti, ma credo che, soprattutto una certa politica toscana che invece passa il tempo a sollevare polemiche, dovrebbe prendere atto di quanto impegno disinteressato e senso civico ci sia dietro alla scelta di fare il volontario".
Fonte: Ufficio Stampa
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