La vita di Berlusconi raccontata in...ottava rima

Silvio Berlusconi

A santa Croce sull'Arno Pilade Cantini e Andrea Pannocchia presentano il loro ultimo libro


Venerdì 21 marzo, nella saletta Vallini della biblioteca comunale di Santa Croce sull'Arno alle 21.15, Pilade Cantini e Andrea Pannocchia presentano il loro ultimo libro il “A Silvio – vita di Berlusconi in ottava rima” edito da Nolica Edizioni.

Un libro leggero e piacevole, ironico e sarcastico, che contrariamente a quanto si può pensare dal titolo è scritti con una lingua comprensibile ai più, tutto in ottave di endecasillabi declinati secondo il metro classico della tradizione toscana dell'ottava stanza e poi fatto proprio dagli autori rinascimentali.

Un libro che sostanzialmente percorre il ventennio berlusconiano, riproponendo eventi della Storia d'Italia con ironia e sarcasmo, mai aggressivo ma sempre giocoso e sagace. Dalle vicende politiche a quelle calcistiche come presidente del Milan, a quelle giudiziarie e agli episodi che lo hanno reso più o meno famoso in politica estera.

Un libro scritto da due autori cresciuti nel Valdarno pisano e legati da una profonda amicizia anche se di connotazioni politiche opposte o quasi. Pilade Cantini formatosi tra libri e Case del Popolo, con una laurea in storia e una conoscenza della politica vissuta è un intellettuale un po' goliardico che ha al suo attivo vari pubblicazioni. Andrea Pannocchia oggi assistente del gruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale a Firenze, ha un passato da giornalista e docente universitario cresciuto in una cultura politica di tradizione più di centrodestra ed ha pubblicato vari libri di taglio sociologico e storico sulle vicende della prima repubblica.

Con questo libro “A Silvio “ i due autori provano e riuscendoci quasi sempre in modo divertente a ripercorre la storia di Silvio Berlusconi, ma lontano dalla tradizione giornalisti e della dialettica politica, avvalendosi e riscoprendo quella che in Toscana fu la base dei poemi giocoso cavallereschi. E così ripropongono la vita di Silvio come se fosse un eroe-antieroe al pari. La scelta del metro che è proprio quello che nacque nella Firenze di fine '400, già sperimentato anche Boccaccio e la scelta della lingua, “un toscano illustre” indirizzano l'opera verso una cavalcata di versi con cui gli autori colgono i comico e l'ironico delle vicende umane e politiche del “Presidente” conducendo una riscoperta di un genere nato in Toscana e forse oggi un po' dimenticato, quello del poema giocoso cavalleresco.
Stilisticamente il “Silvio” di Pannocchi e Cantini, sembra quasi più riguardare come topos letterario al “Morgante” del Pulci, che non tanto “l'Orlando Innamorato” di Boiardo, “il Furioso” di Ariosto. Anche se del Boiardo alle volte mutuano alcune situazioni e sfumature. Buona lettura e buon divertimento a tutti.

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