
Martedì 18 Marzo, nella Sala Consiliare, sede istituzionale e democratica, il nostro gruppo di maggioranza è stato attaccato durante la seduta della Commissione affari istituzionali in un contesto in cui ogni commissario ha la facoltà e il diritto di esprimere la propria opinione.
A tal fine, abbiamo ritenuto opportuno di non cambiare l'attuale regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, come richiesto invece dai gruppi di minoranza, poiché, secondo la maggioranza, le modifiche avrebbero portato ad un'eccessiva burocratizzazione, ad un appesantimento delle dinamiche amministrative, in un momento in cui si parla sempre più di semplificazione amministrativa, di riduzione dei tempi di risposta e di un uso limitato del cartaceo nel rispetto dell'impatto ambientale.
Pertanto non possiamo pensare di appesantire ulteriormente l'amministrazione con regole che limitano ogni possibilità di utilizzare il buon senso, nel pieno rispetto di norme dettate dal decreto legislativo nr 82/2005 - codice sull'amministrazione digitale (CAD). Tali accuse sono state espresse da parte del gruppo misto che ci ha definiti "fascisti e antidemocratici" e del gruppo Filo rosso che ci ha accusati di "atteggiamento fascista" .
Si tratta di accuse molto gravi, infondate e offensive nei nostri confronti. Le parole hanno un peso e un significato profondo e il loro utilizzo improprio rischia di banalizzare tragedie storiche e di rappresentare una mancanza di rispetto verso la memoria di chi ha sofferto le atrocità del fascismo. Ribadiamo il nostro impegno per un confronto aperto a tutte le forze politiche basato sul rispetto reciproco e sul dialogo. Ma se manca il dialogo, vengono meno le basi per un confronto democratico e costruttivo.
I consiglieri di maggioranza del PD e della lista Noi per San Miniato
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