XIII edizione del Carnevale Medievale Sancascianese: Viaggio tra storia e tradizione

Il sindaco: “La manifestazione è frutto di un lavoro corale, un impegno e uno sforzo collettivo, non mi stancherò mai di elogiare la forza creativa e l’espressività artistica delle Contrade"


La Storia si libra nell’aria leggera, sulle ali di una fenice in volo, allegoria di un mondo favoloso che rinasce insieme agli elementi naturali, cammina sul filo dell’acqua con l’abilità di un equilibrista che sfida le leggi del tempo, scava nella profondità della terra per far riemergere tradizioni e leggende popolari, accende il ‘fuoco’ del pathos e dei sentimenti contrapposti. La comunità chiantigiana torna a raccontarsi e ad offrire la propria versione del tempo che fu con il teatro di strada ispirato alle origini medievali del castello di San Casciano in Val di Pesa, proposto dalle antiche contrade Cavallo, Gallo, Giglio, Leone e Torre, legate dall’amore per il proprio paese e l’impegno nel volontariato culturale.

Il Carnevale Medievale Sancascianese avanza, cavalca, ondeggia tra i castelli, i monasteri, i borghi, le campagne, le vicende storiche realmente accadute e quelle scaturite da favolose invenzioni e voci affabulatrici, dipana le trame di uomini e donne, le vite di santi, ambasciatori, nobili, mercanti, contadini, che con le loro gesta marcarono una traccia indelebile, una testimonianza epica nel grande libro dei secoli IX-XIV. E’ una rievocazione bizzarra e plurale, un unicum sul territorio nazionale, che fruga nel baule millenario del Medioevo, indossa tuniche e feluche. E inizia a viaggiare, nei secoli, per affabulare con l’arte della narrazione teatrale.

La macchina spettacolare del Carnevale Medievale Sancascianese, edizione 2025, si è messa in moto. Il grande show che ribalta i ruoli, unisce bandiere e vocazioni della comunità sancascianese, invita a condividere valori, obiettivi, nel segno dell'artigianalità artistica ispirata al Medioevo sta prendendo forma nel capannone comune situato in località Ponterotto, nel comune di San Casciano in Val di Pesa (FI). È in questo spazio che da settimane i volontari e le volontarie delle cinque contrade si preparano ad aprire il monumentale tomo della storia imbottito di fantasia, immaginazione e creatività.

Domenica 30 marzo, per le vie del centro storico di San Casciano, si realizzerà ancora una volta la migliore espressione collettiva del progetto di comunità nato tredici anni fa che si nutre della partecipazione e del coinvolgimento attivo di centinaia di cittadine e cittadini, accomunati dalla passione per la ricostruzione di storie, personaggi, accadimenti, tradizioni, leggende in chiave contemporanea e la ricerca delle origini millenarie di San Casciano. Un lavoro di fine manifattura che spazia dalla stesura dei testi teatrali e del percorso drammaturgico costruito dal basso alla messa in scena alla realizzazione dei carri simbolici, alle sfilate allegoriche, alle coreografie musicali, all'abilità sartoriale che permette la realizzazione di centinaia di abiti attinenti agli stilemi dei secoli XI-XIV.

La manifestazione è cresciuta negli anni fino a diventare un tratto identitario del nostro patrimonio culturale – commenta il sindaco Roberto Ciappi – è un evento su cui puntiamo molto anche dal punto di vista turistico poiché richiama ogni anno migliaia di visitatori, provenienti da tutta la Toscana e non solo, lo scorso anno abbiamo registrato circa 8mila presenze. Il segreto del successo è il lavoro incredibilmente corale, un impegno e uno sforzo collettivo che non mi stancherò mai di sottolineare per la straordinaria energia dei gruppi delle contrade, che dopo tanti anni, continuano a cercare e trovare nel loro bagaglio di inventiva artistica e artigianale quella carica che li spinge a fare sempre meglio, a scrivere e allestire testi teatrali, a realizzare interpretazioni di impatto emozionale ispirate ai temi del Medioevo”.

I protagonisti

Ottocento volontari e volontarie, impegnati nella realizzazione della kermesse più spettacolare dell’anno, promettono di offrire uno show senza precedenti che grida al cambiamento e inneggia alla libertà. Una macchina del tempo, intessuta di visioni oniriche e richiami alla realtà, che non teme il vuoto, le distanze temporali, il confronto con i ritmi convulsi dell’era digitale. Il Carnevale Medievale Sanciascianese prende un lungo respiro e incanta, diverte, intrattiene, porta testa e cuore in una dimensione lontana, animata da musiche, scene, costumi, testi inediti realizzati dai cittadini e dalle cittadine, tutto rigorosamente in forma artigianale. A suon di tamburi e colpi di battute in rima il Carnevale medievale rivela e diffonde messaggi di pace, esprime il desiderio di unità, afferma il valore ineludibile dei diritti umani, la volontà di costruire pensieri plurali e verità condivise. La parola insieme, ribadita con una rinnovata carica vitale, è il claim che le cinque contrade sancascianesi, faranno propria e insceneranno per le vie del centro storico del comune chiantigiano.

“L’iniziativa – spiega la presidente dell’associazione delle Contrade Sancascianesi Ilena Cappelli - si aprirà con una ricca sfilata dei carri ed entrerà nel vivo con la rappresentazione delle cinque mini pièces allestite dalle contrade al cospetto di una giuria di esperti costituita da storici, docenti, artisti, giornalisti, personaggi del mondo dello spettacolo e del teatro che proclamerà la migliore messa in scena ispirata nei contenuti e nell’originalità all’Età di mezzo”.

La spettacolare parata e il palcoscenico teatrale

Grandi emozioni, in bilico tra passato e presente, incorniceranno il tradizionale appuntamento che si terrà l’ultima domenica di marzo, dalla mattina alla sera. Il Carnevale medievale sancascianese 2025, promosso e organizzato dall'Associazione delle Contrade Sancascianesi, in collaborazione con il Comune di San Casciano in Val di Pesa, il sostegno di ChiantiBanca, il contributo di Rotary San Casciano Chianti, RicciBus e la Pro Loco San Casciano in Val di Pesa. Narrazioni, gestualità, invenzioni teatrali e drammaturgiche sono pronte a sfilare insieme a coloro che le hanno ideate e che le interpreteranno nell’ambito della manifestazione che si appella alla magia del Medioevo per rappresentare ancora una volta il mondo alla rovescia, vestito di antico, alleato e interprete del presente.

I temi scelti dai capicontrada

Storie di santi, di grandi personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nel corso della storia, di rituali che hanno dato origine al ‘carnem levare’, di tradizioni e leggende che si sono tramandate fino ad oggi e di testi di ispirazione letteraria, boccaccesca nello specifico, da cui trarre spunto per trasmettere messaggi sempre attuali. Come tradizione vuole, sono gli stessi capicontrada ad accennare alle storie in costruzione che immergeranno nei secoli tutt’altro che bui del Medioevo.

Il Cavallo, fedele al proprio ‘stile’ che l’anno scorso ha premiato la contrada bianconera con la vittoria e la conquista della chiave della città, sfodera la carta di un percorso spirituale senza tempo. “La nostra storia – dichiara il capocontrada Andrea Paliottoè intrisa di atmosfere simboliche e riferimenti a luoghi e personaggi di origine toscana”. La Contrada del Cavallo scommette sul percorso spirituale e umano di San Galgano. “Il santo – continua - ci insegna che le cose possono cambiare, che i sentimenti di guerra possono mutare in una vita di pace e che ogni leggenda racchiude dentro di sé una parte di verità e un messaggio profondo che, guardando con attenzione, possiamo cogliere e custodire. La storia prenderà in prestito leggende e storie diverse, tutte riferite a Galgano, creando un nuovo filone altrettanto o forse più verosimile rispetto a quello ufficiale. La storia vuole sorprendere, trasmettere emozioni, ed infine far riflettere sulla forza del messaggio che ancora oggi questa leggenda ci trasmette: una scelta di vita volta alla pace”.

Il Gallo punta sull’incontro culturale tra Occidente e Oriente. Alla guida del Gallo, Larissa Frosali rivela che la contrada metterà in scena la via della seta legata alla figura di Marco Polo. “Il personaggio su cui abbiamo voluto concentrarci è Marco Polo – dichiara – il nostro racconto non è solo la narrazione d’un viaggio, ma una lezione che invita alla virtù della curiosità e alla forza della conoscenza. Sulla scia di quanto fece il grande esploratore, crediamo che il mondo possa essere unito non dalle armi, ma dai legami d’amicizia e sapienza. Oriente e Occidente si trovarono nel sogno di un giovane veneziano, che col suo coraggio mostrò come l’uomo potesse abbattere ogni barriera per onorare la bellezza della creazione. Una storia che prendiamo ad esempio poiché incoraggia ad adottare un atteggiamento di apertura e scoperta egualitaria dell’altro. E’ la metafora di un desiderio universale: attraversare orizzonti e confini, alla ricerca di terre, tradizioni, popoli lontani da conoscere in uno spirito di apertura e scoperta egualitaria dell’altro”.

Il Giglio si affida al fascino di un mistero fiorentino. Elisa Ferruzzi, capocontrada del Giglio, fa sapere che “la storia è stata concepita partendo dalla leggenda fiorentina de “Il rifrullo del Diavolo”, secondo cui ancora oggi, a un lato del Duomo di Firenze, si percepisce costantemente una brezza. Tale brezza sarebbe il soffio del Demonio, che si era messo a sbuffare perché ingannato da un prete. Abbiamo rivisitato questa leggenda con la figura di Bartolomeo intorno al quale creiamo il concetto di speranza, tema del Giubileo del 2025. Metteremo in primo piano la capacità dell'uomo di cogliere le occasioni e di affidarsi alla speranza per uscire dai momenti più bui”.

Il Leone si propone di rievocare la nascita del carnem levare. Alessio Batistini che tiene le redini del Leone invita a compiere “un viaggio che attraversa i secoli dal cuore delle colline fiorentine alla laguna di Venezia, per raccontare come il Carnevale sia stato testimone di trasformazioni profonde, che hanno segnato la città e la sua gente. La messa in scena ripercorre le origini della leggenda veneziana, la nascita dei festeggiamenti più divertenti della Laguna. Il nostro cammino inizia nel 943, con il tentativo di rapimento delle 12 Marie. Una storia di cambiamento e di rinascita, che segna il cuore pulsante di Venezia e del suo Carnevale, una festa che è sempre nuova e che rimane fedele alle sue radici divenendo modello per tutte le altre feste che portano questo nome”.

Infine la Torre, sensibile per sua inclinazione, a trattare ed approfondire in chiave simbolica i grandi temi della contemporaneità, si ispira alla letteratura boccaccesca. Andrea Castrucci, condottiero della Torre, sottolinea che la loro è una riflessione che gravita intorno ad una tematica che collega direttamente il Medioevo al presente. “Ci proponiamo di realizzare una trasposizione scenica della Parabola dei tre anelli, - puntualizza - racconto che, già presente nella bella prosa della prima letteratura medievale, per il suo importante significato si è tramandato nel tempo e nello spazio della Storia. Desideriamo trasmettere un messaggio universale che è rivolto non solo alle tre grandi religioni monoteiste ma si estende anche a tutte le altre forme di spiritualità: la differenza di confessione religiosa non deve essere causa di scontro tra fanatismi, ma ogni uomo dovrebbe imparare a rispettare la verità dell’altro. La nostra storia è un monito affinché l’umanità collabori alla costruzione di un mondo reso migliore dalla tolleranza, dal dialogo e dall’accoglienza delle diversità”.

I giurati e le delegazioni ospiti del carnevale medievale sancascianese

Una compagine d’eccezione, costituita dalla giuria (popolare e tecnica) e dalle delegazioni ospiti, qualificherà il Carnevale Medievale Sancascianese 2025 con l’obiettivo di riunire nel comune chiantigiano alcuni dei più importanti carnevali, gruppi storici ed esperti del settore di rilievo nazionale. In particolare l’edizione numero 13 del Carnevale medievale vuole rafforzare la vocazione culturale di respiro nazionale.

Per quanto riguarda la giuria popolare avranno l’arduo compito di valutare la sfilata e le rappresentazioni delle cinque contrade Saverio Tommasi, scrittore, giornalista, Laura Lozzi, preside del Liceo Artistico di Porta Romana, Skim, street artist e Alessandro Riccio, attore e regista di respiro nazionale, Eleonora Vallini, scultrice e scenografa, una delle punte di diamante della prestigiosa Fonderia Artistica Marinelli, specializzata nella creazione di modelli e sculture monumentali.

A comporre la giuria tecnica è un parterre di tutto rispetto, composta da docenti universitari, storici e figure di primo piano nel mondo della cultura toscana e nazionale. I giurati sono Isabella Gagliardi, storica medievista, insegna Storia del Cristianesimo e delle Chiese all'Università di Firenze; Franco Franceschi, professore ordinario di Storia medievale presso l’Università di Siena; Lucia Felici, professore associato di Storia Moderna (Storia dell’età della Riforma e della Controriforma) presso il Dipartimento di Studi storici e geografici dell’Università di Firenze; Tiziana Catallo, esperta di letteratura latina del Medioevo, nonché professoressa di Italiano e Latino al Liceo Scientifico “Niccolò Rodolico” di Firenze; Renzo Guardenti, docente di Discipline dello Spettacolo nell’Università degli Studi di Firenze, accademico Ordinario della Classe di Musica e Spettacolo dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.

Una delle più importanti novità di quest’anno è la presenza e la partecipazione attiva di un gruppo di studenti del Liceo Artistico Statale di Porta Romana e Sesto Fiorentino, diretto dalla preside Laura Lozzi. Il Comune di San Casciano in Val di Pesa ha avviato una collaborazione con l’Istituto in modo da coinvolgere gli studenti e le studentesse in un progetto di valorizzazione culturale ed artistica del Carnevale Medievale sancascianese. I giovani, già all’opera, coordinati dal professor Raffaele Pavoni, svolgeranno un complesso di attività artistiche inerenti ai loro specifici indirizzi di studio come grafica pubblicitaria e audiovisivo multimediale. “I giovani sono chiamati a catturare con i loro obiettivi, macchine fotografiche e strumentazioni video, - spiega la consigliera comunale delegata alla Promozione del territorio, all’associazionismo e agli eventi Giulia Belloni, lo spirito artistico delle volontarie e dei volontari, negli spazi della creatività in cui le rappresentazioni con i relativi carri prendono forma, dunque da quest’anno in forma inedita nasce un nuovo filo nella trama delle relazioni sociali e culturali che animano la rete culturale e formativa legata al Carnevale e alla vita di contrada”.

Tra i gruppi storici e i Carnevali d’Italia che la manifestazione ospiterà in apertura della sfilata ci sono le delegazioni del Carnevale di Venezia (Veneto), Viareggio (Toscana), Castrovillari (Calabria), Verona (Veneto), Calenzano (Toscana), Verres (Valle d’Aosta).

Il programma del carnevale medievale sancascianese

Il programma della manifestazione, che snoderà dalle ore 11:00 alle ore 19 di domenica 30 marzo, si preannuncia davvero particolarmente ricco per questa edizione, animata da giochi medievali, mercatini, laboratori didattici, musici, trampolieri, giullari e spettacoli di falconeria. Gli eventi saranno distribuiti in varie aree del centro storico tra cui i giardini di piazza della Repubblica, Piazza Pierozzi, l'Arena entro le mura, piazza delle Erbe, via Machiavelli e via Lucardesi.

Il ventaglio delle attività e delle forme di intrattenimento, coordinate del direttore artistico Samuel Osman, propongono spettacolo itineranti per l'intera giornata dedicati a grandi e piccini. Un viaggio affascinante che ricrea le atmosfere dell’epoca con l’allestimento dell’accampamento medievale, popolato da armigeri, cavalli e cavalieri. Non mancheranno inoltre la dimostrazione di tiro con l'arco e il punto gastronomico con la locanda delle Contrade. L'apertura ufficiale della manifestazione è affidata alle ore 15 alla sfilata, seguita dall'esibizione delle cinque Contrade alle ore 15:30. La cerimonia di premiazione si terrà alle ore 18.30.

Info e acquisto biglietti tribune:

Teatro Niccolini, ufficio segreteria - piazza della Repubblica, 12 lunedì, martedì e venerdì ore 9-13, giovedì ore 9-13 e 15-19 tel. 055 8256388 - segreteria@teatroniccolini.it. Prevendita online: pagina Facebook Contrade Sancascianesi.

I biglietti di ingresso alla manifestazione (4 euro) si possono acquistare anche direttamente ai varchi.

Fonte: Associato del Chianti fiorentino - Ufficio Stampa

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