
La presidente Cesani: "Preoccupazione per le colture già in campo, le strutture danneggiate. Gravissime ferite nelle zone montane. Convivenza con i cambiamenti climatici sempre più dura"
Si fa di ora in ora sempre più pesante il bilancio dei danni per l’agricoltura toscana stretta nella morsa del maltempo. Dalla piana pisana a quella fiorentina passando per il Mugello e il pistoiese, sono centinaia gli ettari di campi travolti dalle piene di torrenti e canali che hanno portato insieme ad acqua e fango anche tantissimi detriti. Non c’è alcun modo di tenere il conto delle frane e degli smottamenti che hanno bersagliato le frazioni collinari e montane. A fornire un nuovo aggiornamento è Coldiretti Toscana impegnata senza sosta nel raccogliere le segnalazioni da parte delle imprese associate e nel fornire tutto il supporto necessario per superare la fase più critica collaborando a stretto contatto con amministrazioni, protezione civile e consorzio di Bonifica.
La situazione più critiche si registrano ancora nel Mugello già segnato dall’alluvione del 2023: il cedimento in più punti della strada di Marzano, nel Comune di Borgo San Lorenzo, ha chiuso l’unica via di accesso a tre agriturismi della frazione di Grezzano che proveranno, con mezzi propri a rendere agibile un percorso non sterrato per consentire eventuali soccorsi e rifornimenti. Le famiglie della frazione sono senza acqua da due giorni. Nelle colline di Quarrata, nel pistoiese, il costone di collina che si è staccato travolgendo le serre di un vivaio sono ora oggetto di apprensione anche per le aziende limitrofe che temono un allargamento del fronte. Tra Ponsacco, Pontedera e Montopoli sono una cinquantina i terreni completamente allagati che gli agricoltori dovranno probabilmente riseminare. Gli allagamenti a macchia di leopardo non hanno risparmiato nemmeno i vivai pistoiesi. Nello sconforto generale, sono ancora gli agricoltori a portare speranza nelle loro comunità: tante le aziende che, nonostante i problemi alle proprie aziende, si sono messe a disposizione con mezzi propri, trattori e ruspe, per aiutare la comunità a superare la fase emergenziale.
"La tregua concessa dal maltempo ci mette in condizione di raggiungere le aziende e di avere finalmente un quadro più chiaro della portata di questo nuovo evento calamitoso che ha colpito la nostra regione. Stiamo valutando i danni. – spiega Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana – La preoccupazione più grande è per le colture già in campo, grano, orzo, ceci, ortaggi, che rischiano l’asfissia dell’apparato radicale, per le tante strutture danneggiate, per i terreni riempiti dai detriti portati dalle piene dei torrenti e per la viabilità che ha subito, in particolare nelle zone montane, gravissime ferite isolando frazioni ed abitati. La convivenza con i cambiamenti climatici e gli eventi estremi si fa sempre più dura per il nostro settore mettendo sempre di più in evidenza la fragilità del nostro territorio e la necessità di aggiornare la cassetta degli attrezzi con cui stiamo affrontando il nuovo scenario. Da maggiori investimenti sulle infrastrutture idriche, che non sono state concepite per gestire questi quantitativi di precipitazioni in poche ore ad una rete diffusa sul territorio di piccoli invasi che possono aiutare a raccogliere l’acqua in eccesso e a redistribuirla quando c’è bisogno".
Fonte: Coldiretti Toscana
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro