Leggerissimo: "Quel che non ha nome" di Piedad Bonnet

"Quel che non ha nome" di Piedad Bonnet, edito da Codice Edizioni, è un libro potentissimo, doloroso, travolgente, ma anche tenero, delicato, poetico. Non è un libro facile, perché il tema principale non è un tema facile: si parla di suicidio, si parla di malattia mentale. Ma è comunque un libro pazzesco e forte, scritto con una lucidità invidiabile.

Piedad Bonnet parla della morte del figlio Daniel Segura che, a ventotto anni, si lancia dal tetto di uno stabile di New York, dove studia. Non è un racconto in ordine cronologico, non ha gli stilemi classici del romanzo: è un viaggio interiore nell'elaborazione del lutto, nel cercare di capire qualcosa che evidentemente non si potrà mai capire o spiegare del tutto ma a cui ci si può avvicinare, che si può rischiarare con una fiammella. Il libro è una sorta di memoriale che segue Daniel tra l'infanzia colombiana e la maturità statunitense, con la tragica fine che conosciamo fin dall'inizio.

Bonnet non indulge, non usa pietismi, non fa retorica, è schietta e a volte è proprio questa schiettezza a rendere ancora più brutale il racconto. È abile nel mescolare le sue parole a citazioni di autori o autrici come Marias e Ernaux. È una finestra aperta sul mondo reale, è un libro fin troppo onesto. Per usare una frase abusata ma precisa, è un libro necessario.

Titolo: Quel che non ha nome
Autrice: Piedad Bonnet
Traduttore: Alberto Bile Spadaccini
Casa editrice: Codice Edizioni
Anno di pubblicazione: 2024 (in Colombia 2013)
Pagine: 128
Prezzo di copertina: 14 euro


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