Trasferiti nei centri di accoglienza 40 ospiti di Vicofaro

La parrocchia di Vicofaro

Giovedì 27 febbraio di pomeriggio è avvenuto il trasferimento di alcune decine di ospiti del centro di accoglienza migranti di Vicofaro a Pistoia, gestito da don Massimo Biancalani. Secondo quanto filtra da Pistoia, 40 migranti dalla parrocchia di Vicofaro sarebbero stati trasferiti in alcuni Cas (Centri di accoglienza straordinari) delle province di Pistoia, Prato e Firenze.

L'operazione si è svolta in maniera ordinata, sotto il coordinamento della Prefettura e il coinvolgimento di numeroso personale della polizia di Stato e della Caritas. Il 26 febbraio si era svolta una riunione online tra Governo, Regione Toscana, Prefettura e Comune di Pistoia, a seguito degli ultimi episodi di violenza registrati nel centro alle porte di Pistoia.

L'intervento del sindaco di Pistoia

A seguito dell’incontro di mercoledì scorso al Viminale con il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi interviene sulla questione Vicofaro.

«Il tavolo di Roma è stato determinante per il decongestionamento iniziato ieri a Vicofaro e, come detto durante l’incontro, per non vanificare gli sforzi di tutti – istituzioni, forze dell’ordine, volontari - occorre che gli impegni presi al tavolo dal Vescovo, che ringrazio, siano rispettati. Infatti, se dopo aver trovato accoglienza nei Cas per circa cinquanta persone (al momento ne sono state spostate quindici) ne dovessero rientrare in parrocchia altrettante per la mancata gestione di quel luogo, sarebbe l’ennesimo tentativo fallito, con conseguenze ormai note per i residenti e per chi viene accolto in quelle condizioni. Le istituzioni stanno facendo la loro parte con l’individuazione dei posti di accoglienza, mentre del controllo da attuare dopo il decongestionamento, si è fatto garante il Vescovo durante il tavolo col Ministro. Si tratta di un luogo di culto sulla cui gestione Ministero, Prefettura e Comune non possono intervenire. Il nodo della questione è evitare di tornare ad una gestione incontrollata e pericolosa della parrocchia, di cui l’accoltellamento dei giorni scorsi è solo la punta dell’iceberg. Abbiamo cercato molte volte, con l’interessamento di tanti soggetti pubblici, a più livelli, di riportare quella parrocchia ad una condizione di dignità e di legalità. Ogni volta però la situazione è tornata al punto di partenza perché zona franca, incontrollata. Può succedere anche stavolta se non si portano infondo gli impegni presi durante il tavolo di mercoledì, per cui ringrazio il Ministro Piantedosi, i Sottosegretari Nicola Molteni ed Emanuele Prisco, l’Onorevole Andrea Barabotti e tutti i presenti all’incontro».

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