'Nikita' in scena al Quaranthana di Corazzano

Venerdì 7 marzo alle ore 21:30 i riflettori si accendono su Francesca Sarteanesi, attrice e autrice, Candidata come miglior attrice premio Ubu 2021, voce originale e inconfondibile della scena contemporanea italiana che presenta NIKITA, accompagnata in scena da Alessia Spinelli,  una produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione/Teatro Metastasio di Prato.

Nikita racconta la storia di regali perfetti solo all’apparenza, dove l’involucro inganna e la sorpresa lascia spazio alla delusione… Un racconto ironico e originale da non perdere.

Due donne, Nikita e Nadia. Una parla molto, racconta di sé, degli amori, del Luna Park; l’altra sta in silenzio, lavora, assorbendo il mondo dell’altra. Uno spaccato, ironico e grottesco.

Per i compleanni, matrimoni e altre occasioni Nikita arriva sempre con un regalo impacchettato perfettamente dentro una carta a fiori blu. L’aspettativa di chi riceve il regalo è parecchio alta poiché il pacchetto è veramente confezionato bene. Eppure, in breve, l’eccitazione lascia campo libero alla delusione. Nikita assiste sempre allo spacchettamento. Il regalo è più o meno sempre lo stesso: un centrotavola di porcellana, neanche brutto, ma spaccato in più parti. “Oh, mi si deve essere rotto nel tragitto. Mi dispiace”. La frase è confezionata meglio del regalo.
Ho assistito a questa scena diverse volte. La immaginiamo a incartare un porta caramelle di ceramica, fare un bel fiocco al centro e poi colpire il regalo in tre o quattro parti strategiche con il batticarne, che tra l’altro ha comprato apposta.  Nikita si lava a pezzi, non entra mai nella vasca e tantomeno fa la doccia. Si lava a pezzi perché risparmia tempo e acqua. L’odore non è lo stesso, va detto, ma lo camuffa bene con i Tesori d’Oriente. Ha una discreta collezione che va dall’Orchidea della Cina al Fiore del Dragone, dal Legno di Guaiaco al più comune Fiore di Loto. Dice di adorare l’Oriente e una volta è arrivata fino a Lignano Sabbiadoro. “È l’America che ci ha rovinato” ripete spesso, forse perché ha in testa un’idea di società vagamente comunista, ma

Domenica 9 marzo alle ore 17:00 nell’ambito della rassegna Sognare Teatro Famiglie è in scena la compagnia Archetipo con VECCHINA E AJAL. Uno spettacolo narrato, danzato, cantato per bambini dai 4 anni in su.

Con l’ideazione di Miriam Bardini e il testo di Miriam Bardini e Patrizia Mazzoni, ideazione di  Miriam Bardini, con  Miriam Bardini e Isabella Quaia,  per la regia Patrizia Mazzoni lo spettacolo racconta la storia di Vecchina che vive chiusa da un tempo infinito nella sua “bislacca casina” e tutti quelli che conosceva sono “scomparsi”. Vive in assoluta solitudine dentro la sua casa-corazza, fino a diventare tutt’uno con essa proprio come una tartaruga. Un giorno arriva una misteriosa viandante di nome Ajal portando con sé l’inverno e invita Vecchina ad uscire. Ma la donna trova mille scuse per non lasciare il proprio “guscio”: non si fida di Ajal, è troppo strana, e poi d’inverno fa buio presto e lei ha paura del buio, fa anche troppo freddo e per l’appunto ha lavato tutti i suoi vestiti.

Tra Vecchina e Ajal nasce una sorta di sfida che alterna momenti di tempestosi contrasti a momenti di gioco. E’ molto caparbia Vecchina o forse ha soltanto molta paura di affrontare il cambiamento che le propone Ajal: seguirla in un viaggio di cui niente si sa.

Riuscirà Ajal, con l’arrivo della primavera, a convincere Vecchina a lasciare la sua casina?

Fonte: Ufficio stampa

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