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"Importante passo in avanti del Governo, che ha dato centralità all’idea avanzata dal Comune di Siena sulla possibilità di acquistare lo stabilimento senese della Beko da parte degli enti del territorio. Un’operazione che richiede tempo e che ha come obiettivo quello di poter avviare una reindustrializzazione del sito, che garantisca l’occupazione e la sua destinazione produttiva". Così il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, al termine del tavolo dedicato alla vertenza della Beko tenutosi questo pomeriggio, giovedì 30 gennaio, a Roma presso la sede del Mimit.
"L’incontro che si è svolto nei giorni scorsi con il ministro Adolfo Urso e con il sottosegretario Fausta Bergamotto – prosegue il Sindaco Fabio – è avvenuto principalmente per sollevare il problema legato al canone di affitto, molto al di sopra dei reali valori di mercato. Questo rappresenta certamente lo scoglio più grande da superare, poiché potrebbe frenare possibili investitori sul mercato senese. La notizia positiva è certamente quella legata ai congelamenti degli esuberi. A questo punto credo sia fondamentale riuscire ad avere tempo per dare vita ad un’operazione che porti Comune, Provincia e Regione a dialogare insieme, con l’obiettivo di trovare una soluzione che renda attrattivo il sito industriale".
Al termine del tavolo al Mimit Fim, Fiom, Uilm e Uglm in una nota unitaria hanno affermato che "la disponibilità di Beko a iniziare un confronto su un nuovo piano industriale, senza aprire la paventata procedura di chiusura di licenziamento, costituisce il presupposto minimo per iniziare una trattativa". Tuttavia, precisano i sindacati, "le disponibilità aziendali sono ancora estremamente generiche". "Grazie alla lotta dei lavoratori governo e istituzioni locali hanno offerto il loro sostegno a supportare gli investimenti e a acquistare l'immobile di Siena, garantendone la destinazione industriale. Rivendichiamo - aggiungono i sindacati - che tutte queste prese di posizione si traducano in proposte concrete già nel prossimo incontro previsto per il 10 febbraio".
Giani: "Spero che inizi da oggi una vera trattativa, senza parlare più di chiusura"
"Con la riunione di oggi si apre, lo spero, una nuova fase della vertenza Beko. La disponibilità dell’azienda a iniziare un confronto su un nuovo piano industriale, senza aprire la procedura di chiusura o di licenziamento, permette di iniziare finalmente un vero confronto. Ora occorre che l’azienda cominci a dare concretezza alla disponibilità annunciata in questo incontro; da parte nostra auspichiamo anche che la scelta dell'azienda di disimpegnarsi, in prospettiva, su Siena, possa essere modificata al tavolo della trattativa". Sono le parole del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a commento dell’incontro convocato oggi a Roma dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e cui ha partecipato direttamente il consigliere del presidente per le crisi aziendali Valerio Fabiani.
"Come Regione – ha evidenziato Giani – siamo pronti a fare la nostra parte e in questo senso accogliamo positivamente l’impegno del ministro a supportare gli investimenti e a porre il tema dell’acquisizione dell'immobile di Siena, garantendone la destinazione industriale. Dobbiamo fare tutto il possibile perché questa azienda possa essere rilanciata e per salvaguardare il lavoro ai 300 dipendenti dello stabilimento senese".
"Nel corso dell’incontro di oggi, proprio per sottolineare l’impegno a guardare avanti – ha spiegato Valerio Fabiani – abbiamo confermato la disponibilità ad accompagnare questo percorso attraverso il piano straordinario per la formazione dei dipendenti che la Regione ha messo in campo, d’intesa con i sindacati, e che può arrivare fino a tremila euro a lavoratore o lavoratrice coinvolti". "Inoltre – ha aggiunto - ci siamo messi al lavoro sul tema dell’immobile anche interagendo con la proprietà, consapevoli che è uno dei problemi del nostro sito".
"A questo punto – ha concluso Fabiani - occorre che l’azienda faccia la sua parte e che nel nuovo piano industriale non si parli più di dismissioni ma di una nuova prospettiva industriale e occupazionale".
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